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Tagli alle merende: blitz dei genitori in Consiglio, dissapori anche in maggioranza

4' di lettura Senigallia 04/04/2013 - Blitz dei genitori dei bambini delle scuole materne cittadine in Consiglio Comunale contro il taglio delle merendine e per appoggiare la mozione presentata da Paolo Battisti, Roberto Mancini e Luigi Rebecchini per il ripristino immediato del servizio. In aula tanti genitori con i propri bambini.

Un servizio che il comune ha annunciato di voler tagliare per far fronte ai tagli di bilancio e risparimiare così 50 mila euro. “Nel tempo il buono pasto pagato dalle famiglie, comprensivo anche della merenda, è passato da 3,80 euro a 5 euro - sottolinea Paolo Battisti di Partecipazione- Ora viene tolta la merenda ma il prezzo per la mensa non cambia. Come sempre vengono colpite le fasce più deboli della popolazione, tanto che molti genitori devono ritirare i figli prima dei pasti perchè non possono permettersi la retta. Non si tagliano invece spese superflue come quelle delle manifestazioni estive”. Concorde anche Roberto Paradisi del Coordinamento Civico che tiene a rimarcare come la questione "non deve essere considerata sul piano dell'essenzialità del servizio". "La questione è un'altra -ha detto Paradisi- Il servizio è stato già pagato dai genitori e pertanto non può essere eliminato. Al contrario se viene tagliato l'amministrazione deve restituire l'equivalente del costo della merenda ai genitori”.

Parere contrario al taglio della merenda (deciso senza informare le famiglie per ragioni di tempo come ammesso dalla maggioranza) arriva anche dalle file del Pd. Il consigliere del Pd Simeone Sardella, che ha rinunciato al proprio gettone di presenza in consiglio e in commissione in favore del ripristino delle merende, critica aspramente la decisione del comune che "ha commeeso un grave errore politico e di comunicazione”. "Il comune sostiene che la merenda non è un servizio essenziale -sottolinea Sardella- ma è un servizio che esiste e va immediatamente ripristinato". A cercare di spiegare le ragioni della scelta del Comune interviene il capogruppo del Pd. “Indubbiamente si è creato un disservizio ma occorre trovare una soluzione condivisa per tamponare il problema- afferma Ilaria Ramazzotti- I bambini sono una priorità e vorremmo garantire loro sempre maggiori offerte ma finchè non viene sbloccato il patto di stabilità non possiamo dare risposte a tutte le esigenze".

L'Amministrazione, alla luce della situazione economica e del patto di stabilità, ha dovuto decidere delle priorità -fa eco Simonetta Bucari del Pd- Le merende sono una minima parte della scuola pubblica. L'Amministrazione non ha fatto dei tagli ma è stata costretta a decidere le priorità e rinunciare ad altri servizi”. La Bucari concorda però sul fatto che il provvedimento "sia stato preso in maniera frettolosa e senza il coinvolgimento delle famiglie". “Riconosco che il provvedimento è duro ed è stato frettoloso e avventato, senza la condivisione con i genitori- continua- Tuttavia il taglio che doveva essere attuato dal 1° aprile non è stato più effettuato grazie ad una soluzione alternativa messa in campo dall'Amministrazione che ora si dice disponibile ad incontri con i genitori”. Una soluzione alternativa che non convince Enrico Rimini del Pdl. “La soluzione messa in campo dall'amministrazione non è una vera soluzione al problema- rimarca Rimini- Infatti hanno tolto parte della frutta servita a pranzo per destinarla alla merenda”.

Il sindaco Maurizio Mangialardi, nel suo accalorato intervento contro le "strumentalizzazione politiche" precisa che è mancato il tempo per condividere il provvedimento. “Avremmo voluto parlare e confrontarci con tutti, e lo faremo, ma vi assicuro che il tempo non c'è e non c'è stato- conclude Maurizio Mangialardi- E se le cose non cambiano e migliorano in tempi rapidi saremo costretti a prendere altri provvedimenti”. A rischio, secondo quanto annunciato dal primo cittadino in Consiglio Comunale se la situazione non cambia, probabilmente già da settembre i centri cottura. Intanto il consigliere Udc Maurizio Perini, ribadendo che la questione della merendina è una 'goccia nel mare' e una minima parte dell'offerta scolastica, auspica che la mozione venga trattata quanto prima in Commissione in maniera condivisa e senza strumentalizzazioni.

Alla fine del dibattito la mozione per il ripristino delle merendine è stata respinta con i voti della maggioranza.






Questo è un articolo pubblicato il 04-04-2013 alle 23:00 sul giornale del 05 aprile 2013 - 1093 letture

In questo articolo si parla di consiglio comunale, politica, senigallia, Sudani Alice Scarpini, merendine

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