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Aumento dell'Imu: imprenditori e commercianti preoccupati per i consumi

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piazza Saffi
Commercianti e imprenditori preoccupato per l'aumento della pressione fiscale. Anche se non è ancora stato redatto il bilancio 2013, il Comune sta mettendo appunto le novità che riguardano l'Imu . Salvo diversa indicazione da parte del Governo nazionale, entro il 23 aprile infatti l'ente dovrà comunicare al Ministero delle Finanze le aliquote per l'imposta sugli immobili relativi all'anno in corso.

Il Comune ha incontrato associazioni di categoria e sindacati per comunicare quelle che saranno le scelte operate per l'Imu (decisioni che potrebbero essere scongiurate solo nel caso in cui il Governo allentasse il patto di stabilità). Nel 2013 l'Imu sulla prima passerà dal 4 al 6 per mille. Un incremento che il Comune spera di poter compensare grazie all'aumento della detrazione che il centro-sinistra di Bersani aveva promesso di portare dagli attuali 250 euro a 500 euro. Ferma invece l'Imu sui beni strumentali che resta al 7,9 per mille. Uno scenario che non piace a commercianti e imprenditori, sempre più attanagliati dalla crisi che continua, anche a Senigallia a mietere vittime.

“Siamo contrari a qualunque aumento della tassazione perchè inesorabilmente si ripercuoterà sui consumi delle famiglie -commenta il segretario di Confcommercio Riccardo Pasquini- i consumi sono già crollati da tempo e un ulteriore inasprimento della pressione fiscale sarà il colpo di grazia. Apprezziamo l'atteggiamento del Comune rispetto all'Imu sui beni strumentali, che per altro era già stato aumentato in passato, ma l'aumento dell'Imu sulla prima casa ci preoccupa molto”. Aumentando l'Imu al 6 per mille, il Comune ha stimato che nelle proprie casse entreranno circa due milioni e mezzo di euro, contro l'attuale milione e 200 mila euro dell'Imu al 4 per mille. “La gente non arriva più a fine mese e con il pensiero di ulteriori aggravi come la Tares nessuno se la sente di spendere -aggiunge Pasquini- questo si ripercuote anche sulla vita stesse del commercio, sempre più in affanno. E' vero che gli imprenditori spesso non riescono a pagare tutte le spese e molte cartelle esattoriali restano indietro. In questo contesto aumentare la pressione fiscale non genera certo circoli virtuosi. In realtà occorrerebbe agire di più su altre leve di bilancio che ancora però non ci è dato conoscere”.

Al momento infatti il comune sta procedendo con un bilancio provvisorio, avendo rinviato alla data ultima del 30 giugno il termine per l'approvazione del bilancio 2013. Una proroga grazie alla quale il comune spera di avere un quadro normativo più certo entro il quale muoversi che dovrebbe arrivare dal governo nazionale. “La politica sta facendo ben poco per tamponare una situazione economica che risucchia verso il fondo sempre più aziende -fa eco il segretario di Confartigianato Giacomo Cicconi Massi- il Comune ha scelto di non toccare l'Imu sui beni strumentali perchè alla fine avrebbe incassato ben poco. Aumentando di due punti l'Imu sulla prima casa invece gli introiti sono notevolmente più alti. C'hanno detto che da qualche parte le entrate le devono prendere ma l'aumento dell'Imu è una mazzata perchè si ripercuote negativamente sui consumi. Occorreva trovare degli escamotage. Noi ci attendiamo dalla politica risposte concrete per aiutare le imprese sul fronte degli investimenti, dell'innovazione e delle assunzioni”.

Con la crisi a Senigallia in questo momento un'impresa su due sarebbe in crisi. Se un 50% è in forte difficoltà, l'altro 50% non naviga nell'ora. Di queste infatti, un 25% riuscirebbe malapena a sopravvivere e solo il restante 25% se la caverebbe. “Senigallia, per la prima volta, compare tra le città più in difficoltà dopo Fabriano, Jesi e Osimo -continua Cicconi Massi- il turismo estivo è una boccata d'ossigeno ma non ci salverà se la politica non interviene perchè anche questo settore sta risentendo della crisi”.



piazza Saffi