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Chiesa di San Martino gremita di gente per l'ultimo saluto a Enrico Landi


Ad officiare la cerimonia funebre, nella chiesa di San Martino dove amici, conoscenti e cittadini, sindaco e giunta, scout e tutto il mondo del volontariato e dell’associazionismo di cui Landi faceva parte si sono stretti al dolore della famiglia, restando anche fuori fino alla strada, è stato il vescovo di Senigallia Giuseppe Orlandoni.
Commozione e lacrime, mercoledì davanti al feretro, commozione e lacrime giovedì durante la cerimonia funebre. Ma anche incredulità per una morte improvvisa ed inaspettata soprattutto per gli amici che domenica sera avevano trascorso con lui, in un bar di Bologna, le sue ultime ore di vita. Dopo il saluto e la decisione di Enrico di andare a casa a piedi 'per fare due passi' infatti il terribile impatto con la Golf, condotta da un 29enne bolognese, che non gli ha lasciato scampo.
Un tragico incidente che ha strappato il giovane musicista alla vita, all’affetto dei suoi cari e di quanti lo hanno conosciuto e frequentato. Enrico Landi, che da poco si era laureato al conservatorio con 110 e lode, era molto conosciuto ed amato in città come dimostrano i numerosi messaggi lasciati sulla sua bacheca facebook dagli amici.
Il musicista 28enne, figlio dell’ingegnere Giacomo e dell’assistente d’asilo Alessandra, faceva parte di diverse formazioni musicali (big band del Conservatorio di Bologna, Pericolandi quartet, Madamadorè-band tributo a Fabrizio de Andrè), era insegnante di musica in parrocchia e al Musikè, e faceva parte di tante realtà cittadine: scout, mondo solidale, Spazio Comune Autogestito Arvultùra, Circolo Arci Gratisclub e Casa della Grancetta.

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