Ripe: delitto Taurino, Suela confessa l'omicidio al marito e viene intercettata dai carabinieri

2' di lettura Senigallia 12/02/2013 - Delitto Taurino. I carabinieri intercettano una conversazione tra Suela Arifaj e il marito che indirizza le indagini su una delle tre ipotesi iniziali.

Secondo quanto raccontato dal vicecomandante del reparto operativo dei carabinieri Pierluigi Capparè in aula lunedì, Suela, tradendosi in una conversazione con il marito, avrebbe indirizzato le indagini sulla pista della vendetta per questioni condominiali facendo abbandonare quelle dei nigeriani che pochi giorni prima avevano dato vita ad una rissa finita a coltellate nel palazzo di Taurino e dei debiti della vittima. Luigi Taurino, l’imprenditore sgozzato a Passo Ripe la sera del 20 ottobre 2011 sotto la propria abitazione di via Borghetto, sarebbe quindi stato ucciso perchè in precedenza aveva rivolto presunte avance a Suela.

Nell’intercettazione ambientale, che ha colto una conversazione tra i due coniugi in caserma dove erano stati convocati come testimoni, Suela, arrestata poi con l'accusa di essere la mandante dell’omicidio, avrebbe detto al marito di non poter raccontare la verità per paura di essere uccisa. Non solo. La donna avrebbe anche indicato al marito un fosso dove il fratello e l’amico avrebbero gettato l’arma del delitto e gli abiti sporchi di sangue.

Subito dopo l'intercettazione, come spiegato alla Corte dal vicecomandante, i militari incaricati delle indagini si erano recati nel fosso indicato da Suela senza però trovare traccia né degli abiti sporchi di sangue né dell’arma del delitto. Delitto che, per l’accusa, sarebbe stato commissionato da Suela, dirimpettaia dell’imprenditore di Ripe. La donna avrebbe chiesto al fratello Myrteza (accusato di essere l’esecutore materiale) e all’amico albanese Marku Jetmir di vendicarla delle presunte avance ricevute da Luigi Taurino.

Per i tre, accusati di concorso in omicidio, la prossima udienza del processo è fissata per il 25 marzo.