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55 anni dalla morte dell'imprenditore Corrado Conti, la famiglia chiede un riconoscimento


Conti, imprenditore dalle intuizioni e dalla mente proiettata verso il futuro, è morto nel 1958 a soli 52 anni. Periodo in cui, come tiene a sottolineare il figlio Leonardo, stava studiando un prototipo di tv tridimensionale. “Si, è esatto- conferma Leonardo- E dobbiamo tener conto che per quel periodo era qualcosa di incredibile”. Il 52enne infatti, che oltre all'imprenditoria si dedicò anche alla scultura e alla produzione di film (tra i quali ‘La porta del cielo’, diretto da Vittorio De Sica), era un autodidatta che riuscì a realizzare oltre 50 brevetti.
Tra questi oggetti di uso quotidiano, come l’apparecchio segnalatore di incendi e furti, un dispositivo di gonfiaggio a pressione in caso di foratura di pneumatici, una rete per pesca a strascico che migliorasse le potenzialità, un apparecchio di riserva per gas applicato alle normali bombole o il perfezionamento delle macchine da scrivere, ma anche brevetti più specifici, come un dispositivo per migliorare le qualità musicali delle fisarmoniche, molto apprezzato dal maestro Gervasio Marcosignori, o un sistema per evitare contestazioni nelle schede elettorali.
“Tutti brevetti innovativi per quei tempi. E- aggiunge- se si pensa che aveva conseguito solo la quinta elementare, mio padre era un uomo dotato di un talento naturale fuori discussione”. Tra i 50 bravetti di Corrado Conti quello che diede al senigalliese maggiore popolarità però fu un altro. “Si tratta del proiettore episcopico ‘Martin Elio’ che proiettava le immagini sul muro o su uno schermo- spiega Leonardo- Un proiettore che tantissimi usarono e che esportò anche in Cina e precisamente a Macao. Credo che fu uno dei primi esportatori in Cina tanto che aprì una fabbrica di fisarmoniche che faceva concorrenza al distretto di Camerano”.
Un imprenditore che diede molto a Senigallia e ai suoi concittadini e che, come ribadisce il figlio, era molto legato alla sua città dove era stato anche consigliere di amministrazione dell’ex Azienda di soggiorno, realizzando le fioriere poste sopra il muretto del lungomare e la nuova illuminazione al neon, sempre sulla litoranea. “Mio padre fu un personaggio che per la sua vita può essere oggi un esempio per tanti giovani. Però attualmente è caduto nel dimenticatoio– conclude- Proprio per questo, mi piacerebbe che l'amministrazione intitolasse a lui strade o piazze, o una targa per ricordarlo nel modo più adeguato. Non sarebbe neanche male realizzare una mostra per esibire alla città tutta quella che è stata la produzione di mio padre”.

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