comunicato stampa
La Cisl sull'attacco alla sede: 'Non parliamo di atti goliardici'


Non si è trattato di una iniziativa goliardica, come qualcuno tenta di far credere, ma di un atto gravissimo che merita condanna senza se e senza ma. E giusto dunque che si sappia come sono andate le cose. Premesso che dal 2010 il Fondo di Solidarietà ha avuto una sua costruzione e ha funzionato con determinate modalità, nei mesi scorsi il comune di Senigallia aveva proposto una modifica del Bando riservato ai disoccupati, consistente nel riservare una quota di posti alla cosiddetta “disoccupazione intellettuale”.
A questa proposta dell’Amministrazione, come CGIL CISL e UIL abbiamo risposto che i disoccupati sono tutti uguali e dunque avevamo dei dubbi sull’opportunità di articolare il fondo con riserve per determinate categorie; abbiamo evidenziato che quando si perde il lavoro, si è tutti in una situazione di estrema criticità e vulnerabilità e dunque il criterio principale non poteva che essere il reddito dei disoccupati. Di fronte a tale nostra posizione la stessa Amministrazione ha ritenuto legittimamente di fare una riflessione; magari la si può considerare troppo lunga, in ogni caso non è a noi imputabile. Ora alcune domande che desideriamo porre a tutti i cittadini: è possibile che una situazione negoziale tra parti sociali e Amministrazione sia “aggredita” in tale maniera? Può essere ammesso, nella nostra comunità, che tali atteggiamenti violenti e prevaricanti abbiano diritto di cittadinanza?
E’ possibile ancora dare legittimazione politica, come è stato fatto fino ad ora, a questo esiguo gruppo di persone che pretende di avere la verità in tasca e tenta di imporla agli altri con ogni metodo ? Spero che quanto a noi accaduto sia l’alba di una nuova epoca fatta di un confronto, magari duro, ma leale e vero tra le Istituzioni e tutti i vari e riconosciuti portatori di interessi collettivi e che non si dia spazio a quanti fanno di tutto per minare la fragile coesione di una collettività già segnata dalla crisi. Come Cisl restiamo aperti al dialogo con tutti, tranne con coloro che agiscono con metodi prevaricatori, non riconoscendo la legittimità di organizzazioni come la nostra che, solo a Senigallia e nei comuni limitrofi rappresenta migliaia di aderenti tra lavoratori, pensionati e disoccupati.
Maurizio Andreolini, responsabile di zona

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