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Mariani: 'Bici anche in doppio senso su ponte 2 Giugno, possibile farlo'

bicicletta 2' di lettura Senigallia 21/08/2012 - Estate: tempo di biciclette. Ma anche di problemi per i ciclisti. La “mobilità dolce” sta subendo in questi giorni e un po’ dappertutto un, inspiegabile, attacco concentrico: l’INAIL che discrimina chi usa la bici per andare al lavoro, i furti di biciclette, i pericoli del traffico estivo le sanzioni ai ciclisti e chi più ne ha ne metta.

Nel nostro territorio la ciclabilità, seppur incompleta, ha visto percepibili miglioramenti: nuovi percorsi, nuove piste, migliori collegamenti, bike sharing sinergico con altre realtà (i fabrianesi che vengono al mare, per esempio, possono usare le bici senigalliesi con la loro chiave) e altro ancora.

Buone cose, che non bastano però ad evidenziare tutti i vantaggi del muoversi in bicicletta: è salutare, economica, non inquinante, meno ingombrante, più silenziosa di qualsiasi altro mezzo di trasporto e, forse, da anche una mano a contenere le necessità – e i costi – del trasporto pubblico locale; e vedere gli amministratori muoversi in bicicletta per la città è un buon segnale.

A volte basterebbe poco o nulla per migliorare la situazione: mi riferisco ad alcuni nodi cruciali della viabilità ciclistica, quale Ponte 2 Giugno, dove per i ciclisti il rispetto – doveroso – degli obblighi di circolazione (il senso unico) costringe a lunghi e scomodi percorsi: la direttrice mare-Via Carducci-centro città risulta “spezzata” per i ciclisti da questa barriera amministrativa.

Come ovviarvi? Intervengo come cittadino, ciclista, ambientalista e, anche, funzionario del Ministero delle infrastrutture il quale, con un parere del 21 dicembre scorso (n. 6234) si è espresso per situazione analoga e ha sancito che “…qualora per difetto di spazio non sia tecnicamente possibile la realizzazione di una pista ciclabile in sede propria ex art. 6 c. 1 e art. 7 c. 4 del DM n. 557/1999, di senso opposto a quello veicolare, appare ammissibile realizzare percorsi promiscui limitando il traffico in senso opposto ai soli velocipedi….”.

Quindi, per “…consentire il transito dei veicoli a motore di massa complessiva fino a 3,5 t in un senso, e di velocipedi a due ruote in senso opposto…” servono 4,25 metri di larghezza, un provvedimento amministrativo e qualche segnale stradale.

Poca cosa, che però, ritengo, potrebbe migliorare non di poco l’uso della amata bicicletta, il rispetto delle regole, il senso civico e la percezione di trovarsi in una “città ciclabile”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-08-2012 alle 23:13 sul giornale del 22 agosto 2012 - 4735 letture

In questo articolo si parla di attualità, marcello mariani e piace a dragodargento

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