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Ripe: omicidio Taurino. I parenti sui domiciliari di Suela, 'E' una vergogna'


“La mandante di un omicidio non può essere fuori dal carcere dopo tre giorni”. Rabbia e indignazione. Sono questi i sentimenti che aleggiano fra i familiari di Luigi Taurino, il 35enne di Passo Ripe, sgozzato nella piazzetta centrale del paese la sera del 20 ottobre scorso all'indomani della concessione degli arresti domiciliari a una dei due albanesi.
Per quel delitto infatti sono stati arrestati, con l'accusa di concorso in omicidio, Suela Arifaj, albanese di 23 anni, dirimpettaia della vittima, sposata e mamma di due bambini, e il connazionale Marku Jetmir, 24 anni, amico del fratello, che sarebbe arrivato direttamente dall'Albania insieme al fratello di lei, Myrteza Arifaj, 34 anni, al momento latitante e presumibilmente rientrato in patria. Suela è accusata di essere la mandante del delitto perchè secondo gli inquirenti avrebbe fatto venire a Passo Ripe il fratello e l'altro connazionale appositamente per regolare i conti con Taurino.
La donna avrebbe dovuto vendicare il “proprio onore” a seguito di alcune avances mosse dalla vittima. Una versione respinta dal fratello della vittima, Antonio Taurino, che invece ha dichiarato che tra Luigi e la donna gli attriti erano iniziati a seguito di alcune pettegolezzi diffusi dall'albanese. La sera del 20 ottobre i due albanesi avrebbero aspettato Taurino ferendolo dapprima con un taglio al viso e poi con il fendente mortale alla gola. Suela e Jetmir venerdì sono comparsi davanti al gip Carlo Cimini che concesso gli arresti domiciliari (da scontare lontano da Ripe) a Suela mentre Jetmir al momento resta in prigione. Una decisione che è stata presa malissimo dai familiari della vittima, dalla moglie Angela in primis, che tramite il loro avvocato Simone Mancini fanno sapere di “essere profondamente scossi e delusi perchè quella che è stata accusata di essere la mandante di un delitto non può tornarsene a casa”.
Una decisione che non può essere giustificata per i familiari di Taurino neanche dal fatto che la donna ha due figli piccoli. Ad aggiungere rabbia al dolore che i parenti di Taurino stanno provando si aggiunge anche la mancata riconsegna del corpo di Luigi ai familiari per le esequie. I parenti, tramite l'avvocato Mancini, hanno presentato giovedì sera istanza in procura per poter riavere il corpo e procedere con le esequie ma fino a ieri non è arrivata alcuna risposta. Per i familiari è inaccettabile “non ricevere ancora una risposta”.
La moglie e i parenti vogliono al più presto poter riavere il corpo del proprio congiunto, i cui funerali con ogni probabilità saranno celebrati a Cerignola, paese di origine di Taurino. Ritardi che per i parenti sono inspiegabili dal momento che l'autopsia sul corpo di Taurino è stata eseguita martedì scorso. Esame che ha rivelato, tra l'altro, anche alcune novità. Sul copro della vittima infatti sono stati trovati lividi che evidenzierebbero come l'uomo, prima di essere sgozzato, sia stato anche pestato dai suoi assassini.

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