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Mezza Canaja: 'Le perquisizioni non ci spaventano'


Il centro sociale Mezza Canaja interviene in merito alle perquisizioni che hanno coinvolto due attivisti dopo i fatti accaduti sabato scorso a Roma durante la manifestazione degli “Indignati”.
"Le perquisizioni, che non ci spaventano affatto, hanno colpito il nostro collettivo politico - ha detto Nicola Mancini - coinvolgendo persone che si sono sempre impegnate in prima persona e senza nascondersi, a volto scoperto. Sottolineiamo come le perquisizioni, effettuate dalla Digos all'alba di lunedì e dai Carabinieri nel primo pomeriggio dello stesso giorno, abbiano avuto esito negativo e non ci sono quindi indagini in corso. Molti esponenti politici, sia di destra che di sinistra, parlano di fatti che non conoscono - ha aggiunto Mancini - la manifestazione di sabato ha coinvolto 500.000 persone e da Senigallia sono partiti quattro pullman, organizzati da Uniti contro la crisi, con 220 persone di tutte le età, a significare quanto radicamento vi sia nel territorio.
La piazza è stata attaccata da gruppi minoritari presenti all'interno del corteo, senza alcuna dignità politica e che hanno messo in pericolo l'incolumità dei manifestanti, e dalle forze dell'ordine le quali hanno spaccato il corteo in tre tronconi senza riuscire e fermare i violenti che devono essere isolati. Riteniamo comunque becera ed inquietante - ha incalzato Mancini - l'azione di delazione di massa a cui assistiamo, non siamo un tribunale né vogliamo fare le pulci ad altri. Questi comportamenti mettono in pericolo lo spazio democratico come le misure di prevenzione proposte dal ministro Maroni, ci riferiamo ad esempio alla richiesta di garanzie patrimoniali agli organizzatori delle manifestazioni o alla legge Reale".

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