comunicato stampa
Ms Fiamma Tricolore: 'Ex Sacelit-Italcementi volano del cemento'


Noi del Movimento Sociale lo abbiamo detto più volte all'assessore Ceresoni : è ora che anche Senigallia adotti un piano di edilizia urbano che in maniera organica superi il modo di operare mediante “varianti a pillole”.
In merito al nuovo quartiere ex Sacelit-Italcementi da parte nostra è doveroso esprimere delle considerazioni. Ceresoni ci informa che nei procedimenti urbanistici il fattore tempo è di assoluta priorità, perciò la giunta ha deciso di “delegare” come stazione appaltante la ditta dell'imprenditore Lanari. Quantificati gli oneri di urbanizzazione in 22 milioni di euro circa, chiediamo: non era meglio bandire una gara pubblica per cercare di ottenere un risparmio ? Le somme che si sarebbero potute risparmiare sarebbero state utili, magari da destinare al rafforzamento del verde pubblico o al riassetto in generale del patrimonio pubblico.
In secondo luogo nel progetto è prevista la costruzione di 162 mini-appartamenti, varie attività commerciali, un albergo a 5 stelle e un parcheggio da 400 posti auto. Quanti alberghi a 5 stelle ha bisogno Senigallia? Non basta quello che sorgerà al posto dell'attuale Hotel Marche? Per l'area ex Sacelit-Italcementi ancora una volta si è partorita un'idea più residenziale e commerciale che turistica perché l’importante è attrarre gli speculatori e i palazzinari. Da una giunta di sinistra (almeno così vi definite) eco-verde-progressista ci aspettavamo un'impostazione diversa : in maniera decisa si poteva affrontare il problema più urgente per la città di Senigallia e che purtroppo non ha adeguata soluzione, la questione abitazione per le giovani generazioni. Bastava stabilire il semplice concetto di pari opportunità tra chi può permettersi l'acquisto o l'affitto di un'abitazione di 80-90 mq a Senigallia e chi è costretto invece ad emigrare a Passo Ripe o al Brugnetto. Vogliamo ricordare che l’urbanistica è per sua essenza il modo in cui il potere si auto-presenta in un dato momento storico, ed è insieme un modello che include la società civile. Con il nuovo quartiere qual è il vostro modo di presentarvi ? Qual è il vostro modello di inclusione civile? E qui si potrebbe coinvolgere anche l'assessorato del Dr. Volpini.
Senigallia a fronte di un rapido invecchiamento della popolazione ha bisogno di promuovere politiche demografiche atte a favorire nuove nascite per invertire il trend che da diversi anni vedono la città con un saldo di natività naturale negativo. Le città autentiche, quelle che la società umana ha costruito nei secoli per concrezione naturale, sono abitabili, con la fusione spontanea di abitazioni per famiglie, asili nido, scuole, cinema e teatri vicini, con strade e piazze nate dai passi degli uomini.
In terzo luogo, la scelta dell'architetto Portoghesi ci appare assai infelice. Noi della Fiamma Tricolore avremmo preferito un professionista meno esigente economicamente, magari sconosciuto, ma meno stravagante, più tradizionale, magari con maggiore conoscenza della cultura umana e geografica del luogo. A Senigallia non ci sono giovani in grado di dirigere l'opera? E poi ci spiegate cosa c’entrano le Torri? Portoghesi invece di riprendere vecchi progetti con le Torri non poteva ricollegarsi allo stile della Rocca dei Malatesta e dei Della Rovere? Allora modestamente suggeriamo “Torrioni”, in quanto i termini “borgo” e “Torre” sono più adatti a luoghi collinari con mura e castelli.
Marcello Liverani Riccardo De Amicis

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