La Città Futura: un nuovo giornale ed il progetto di superare i partiti

2' di lettura Senigallia 18/04/2011 -

Stampato in 8.000 copie il giornale "La Città Futura" è diffuso gratuitamente nelle edicole di Senigallia. Al suo interno approfondimenti sulla realtà cittadina, affrontati con sguardi e punti di vista diversi, ma sempre semplici, alla portata di tutti.

Il giornale è stato realizzato grazie ai proventi della festa della Città Futura dello scorso ottobre e soprattutto granzie al lavoro volontario di tanti attivisti e di molti giovani. "Giovani che per lo più precari, come Giulia Angeletti, la giovane direttrice responsabile, che si assume questa responsabilità da lontano - spiega Roberto Primavera - è un cervello in fuga, ora è in Bolivia ad approfondire i suoi studi in antropologia".

Ne "La Città Futura" si parla dei temi che sono cari alla sinistra. "Non si tratta di un giornale urlato - continua Primavera - ma di un giornale di approfondimenti, che rimarrà sul comodino per qualche giorno e che stimolerà anche lettura dei quotidiani".

Il nuovo giornale uscirà ogni tre mesi e dal secondo numero dovrà sostenersi con le inserzioni pubblicitarie.

"Si tratta di un giornale politico, ma non è un organo di partito. Affrontiamo anche molti argomenti che non piaceranno ai nostri alleati - spiega Roberto Primavera - specie a livello regionale, come i rigassificatori o i referendum. Alla sanità abbiamo dedicato ben tre pagine".

"La Città Futura con questo giornale si conferma come un progetto politico che rappresenta una parte della sinistra - dice Attilio Casagrande - non è una meteora elettoralistica".
"Progetti simili a quello della città Futura stanno nascendo a Jesi ed a Castefidardo dove è stata presentata una lista civica d'area". Ha spiegato Fedinando Salvioni. "Non è una coalizione elettoralistica tra sigle, ma è un progetto su temi condivisi - spiega Carlo Girolametti - su temi come ambiente e lavoro crediamo che in città ci sia un'area ben maggiore di quanto la Città Futura rappresenti oggi. Ci auguriamo di poter superare le sigle dei partiti".