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Mancini sul rigassificatore di Falconara: 'Cosa può fare ormai Senigallia?'

Roberto Mancini 2' di lettura Senigallia 06/04/2011 -

Il rigassificatore di Falconara riceverà l’assenso definitivo il prossimo 27 aprile, quando il Ministero delle Attività produttive, assieme all’Api e alla Regione Marche, a Roma firmeranno l’accordo che darà via libera alla sua costruzione.



La Giunta e la maggioranza regionale, che hanno assecondato il progetto, fanno vedere di nutrire qualche larvata titubanza, ma tutto fa presagire che confermeranno il loro assenso. Il Consiglio Comunale di Senigallia ha già espresso la propria assoluta contrarietà alla realizzazione del rigassificatore di Falconara, anche in considerazione della propria vocazione turistica, non potendo correre il rischio di vedere compromessa la qualità delle proprie acque e gli equilibri dell'ecosistema marino. Tra l’altro, questo nuovo impianto non risponde ad alcun fabbisogno energetico regionale né garantisce posti di lavoro e, pertanto, si qualifica come ulteriore abuso del territorio a fini privati.

Di fronte a questa nuova polpetta avvelenata per Senigallia (e per tutta la provincia), che si può fare ora per scongiurarne la realizzazione? Il 14 marzo scorso, quando il Presidente Spacca e il Sindaco Mangialardi si sono incontrati, di che hanno parlato? Di quisquiglie? Sembra che si siano occupati del Piano socio sanitario Regionale, ma, a giudicare dalle dichiarazioni successive, sembra che abbiano partecipato a due incontri differenti. Il primo: “Ridimensioniamo l’Ospedale!”; il secondo: “Salvaguardiamo l’Ospedale!” Il problema grave è, però, che né la Regione né il Sindaco hanno in mente quale debba essere la Senigallia del futuro. Oggi, dunque, in presenza del rigassificatore, si pone il grave problema che noi non potremo promuovere Senigallia e la provincia come territori che accrescono la loro qualità ambientale, il pregio dell’attrattiva turistica e balneare, le attività economiche collegate alle peculiarità del territorio. E allora il rigassificatore va fermato. Consiglio Comunale, Giunta e Sindaco, devono fare sentire di nuovo la propria voce. Però, occorre agire anche sul piano politico: la partita si gioca in Regione, dove il partito di maggioranza relativa - il PD - è lo stesso di Senigallia.

Il PD cittadino può esercitare qualche influenza a livello regionale? Leggendo il Piano socio sanitario Regionale sembrerebbe di no, ma mi farà piacere se i fatti smentiranno questo giudizio. Comunque, Senatrice Amati, Sindaco Mangialardi che avete intenzione di fare rispetto ad un partito, il vostro, che va nella direzione contraria agli interessi non solo di Senigallia? E che si può fare a livello cittadino? Andiamo tutti a protestare in Regione? Organizziamo una trasferta sotto il Ministero delle Attività produttive? Pensiamoci e in fretta; la posta in gioco è alta, purtroppo.


da Roberto Mancini
Consigliere comunale di “Partecipazione”





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-04-2011 alle 14:02 sul giornale del 07 aprile 2011 - 1817 letture

In questo articolo si parla di roberto mancini, politica, Capogruppo consiliare di “Partecipazione”

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