Allarme dai bagnini: 'La messa all'asta delle concessioni favorisce infiltrazioni mafiose'

La vendita all'asta delle concessioni balneari a partire dal 1° gennaio 2015, come previsto dal Governo, è a rischio infiltrazioni malavitose. Oltre che arrecare un danno all'economia locale, il nuovo meccanismo che dovrebbe entrare in vigore favorirebbe il riciclaggio del denaro sporco.
Per difendere i “propri” stabilimenti balneari i concessionari di spiaggia di Confesercenti e Confcommercio promettono battaglia, forti del consenso ottenuto a livello nazionale dopo il vertice di martedì con il ministro Raffaele Fitto. si alleano per scongiurare la morte del litorale. “Chi non ha aderito alla protesta, come Oasi Confartigianato, sostiene che la questione del rinnovo delle concessioni è chiusa ma non è affatto così -avverte il presidente del Sib-Confcommercio Giancarlo Ciccolini- Se la modifica del rinnovo (che ora avviene per tacito assenso alla scadenza ndr) fosse confermata entrerebbero anche nel mercato senigalliese gli interessi di grandi imprese in aggiunta al problema del riciclaggio del denaro di dubbia provenienza”.
“Dal 2016 le concessioni demaniali, e dunque anche bar, ristoranti ed edicole che insistono sull'arenile, verranno svendiui alle mafie -fa eco Enzo Monachesi, presidente regionale- a Senigallia esistono circa 200 concessioni, di cui 140 sono stabilimenti balneari e tutti gestiti da imprese a conduzione familiare. In altre località dove si è andati all'asta sono arrivate richieste provenienti da società dubbie. Vogliamo scongiurare che il settore balneare, primo segmento economico della città, venga smembrato e che sia sottratto a che per anni ha lavorato e investito nelle proprie strutture la possibilità di continuare a lavorare”. La minaccia della messa all'asta di tutte le concessioni dal 1° gennaio 2016 frenerebbe anche gli investimenti.
“Ovviamente fin quando non sarà scongiurato il rischio di questa eventualità, nessun concessionario di spiaggia investe per migliorare la proprio struttura -sottolinea Ciccolini- e questo a danno della qualità del turismo stesso”.

Questo è un articolo pubblicato il 06-04-2011 alle 23:33 sul giornale del 07 aprile 2011 - 1320 letture
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