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Bengalese rapinato, grazie a due passanti trova gli aggressori e li fa arrestare


Una storia di solidarietà, una storia a lieto fine. Un ragazzo di appena 20 anni, del Bangladesh, è stato rapinato domenica pomeriggio in via Rossini. Il giovane, impiegato in un call center, è stato aggredito da due stranieri che lo hanno picchiato e derubato ma grazie all'aiuto di due passanti è riuscito ad individuare i malviventi e a farli arrestare.
Tutto è partito circa due settimane fa quando un uomo originario della Nigeria si è presentato al call center di via Dogana Vecchia dicendosi interessato all'acquisto dell'attività. Il nigeriano, O.G., classe 1982 ha posto con insistenza diverse domande al titolare, dal fatturato medio ai giorni di incasso.
Domenica il nigeriano si è ripresentato nel call center intenzionato a portare avanti la trattativa, assieme a lui c'era J.J.P, 31enne del Sierra Leone. Nel negozio però c'era il fratello del titolare, I.S. 20 anni che per diverse ore, dalle 12 alle 14 ha più volte spiegato ai due stranieri di passare più tardi per parlare con il fratello, il titolare.
Attorno alle 14 i due malviventi hanno atteso che I.S. terminasse il turno e si dirigesse a casa con in tasca l'incasso del mattino. All'altezza di via Rossini i due hanno bloccato il 20enne, lo hanno picchiato e lo hanno derubato di 5 mila euro scappando a piedi.
Il ragazzo però si è subito messo alla ricerca dei rapinatori rintracciandoli in prossimità di un distributore poco lontano. Una volta avvicinato ha cercato di recuperare la refurtiva ma con un altro pugno in faccia i rapinatori sono riusciti a scappare di nuovo. Proprio in quel momento però due uomini, anconetani, hanno notato tutta la scena scorgendo il nascondiglio in cui i malviventi si erano rifugiati. A bordo della propria auto hanno aiutato I.S. a raggiungere i rapinatori, nascosti in un cantiere nei pressi del Seminario ed hanno allertato i carabinieri. I militari, intervenuti in pochi minuti, hanno subito fermato O.G. e J.J.P e recuperato il denaro. I rapinatori avevano diviso ogni singola banconota con un ritaglio di carta umido ed avevano avvolto tutto in un pacco sigillato. Forse un rimedio per ricavare delle "fotocopie" delle banconote.
I due pluripregiudicati si trovano ora nel carcere di Montacuto in attesa di giudizio. Sono accusati di rapina.

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