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Gsa: un seminario su economia e ambiente

2' di lettura Senigallia 25/02/2011 -

Il peggio della crisi è per molti da considerarsi ormai alle spalle, probabilmente il trend negativo si sta invertendo. Ma la tanto auspicata ripresa procede a ritmi molto lenti ed incerti, a volte contradditori.



Ciò che non si può più nascondere sono i limiti e le contraddizioni di questo modello di sviluppo basato su un liberismo economico spinto ed un mercato finanziario preponderante. Le più grandi contraddizioni, viste con l’occhio di noi ambientalisti, riguardano soprattutto l’incapacità di dare risposte a problematiche sempre più evidenti ed incontrovertibili come la disponibilità di risorse sempre più limitata ed in via di esaurimento, o il fatto che non vengono messi in conto i costi sempre più insostenibili relativi all’inquinamento ambientale ed al peggioramento della qualità della vita (Emblematico il caso della Cina, prima per livelli di crescita, ma anche per l’inquinamento tanto da dover escogitare una vera e propria lotteria per aver il permesso di acquisto e circolazione di nuove auto in alcune grandi città).

Da qui la domanda: è allora ipotizzabile un diverso modello di sviluppo? Da esperti e studiosi vengono diverse ed interessanti risposte ed ipotesi; come anche da pubbliche istituzioni, come l’ISTAT che entro l’anno in corso introdurrà nuovi indicatori per una “nuova misura del benessere” destinati ad affiancare, se non a sostituire, i vecchi metodi di calcolo del PIL. Ecco appunto, il PIL del benessere, in cui non si tiene conto solo della quantità di prodotto o di denaro che circola, ma anche della soddisfazione che dall’attività economica deriva; oppure la proposta di una “Economia Civile”, con la introduzione di nuovi sistemi di produzione che diano serenità e felicità a chi lavora e produce (orari flessibili, condivisione, ……).

Dall’altra parte, dal modo politico, da ogni versante dello schieramento, si parla solo ed esclusivamente di crescita, in senso puramente materiale, e di competitività, e lo stesso fanno le associazioni di categoria, imprenditoriali e sindacali. Sotto questo versante assolutamente niente di nuovo. Proviamo a discuterne……








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-02-2011 alle 11:32 sul giornale del 26 febbraio 2011 - 510 letture

In questo articolo si parla di attualità, Gruppo Società e Ambiente

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