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Indagine sulle coppie: Volpini, 'Casa e scuole la madre di tutte le battaglie'


La maggioranza delle coppie in procinto di sposarsi con rito religioso (secondo l'indagine svolta da VS su dati della Diocesi di Senigallia) senta la società indifferente al passo che stanno che compiere e tra le preoccupazioni principali spiccano il problema casa e quello dell'istruzione dei figli.
Due temi che toccano da vicino il welfare, anche e soprattutto delle istituzioni locali. Molte coppie possono beneficiare di una casa di proprietà perchè "ereditata" dalla famiglia di origine ma per chi non ce l'ha la scelta obbligata è il ricorso al mutuo o all'affitto.
"Viviamo in una città dove il valore degli immobili, sia per la compravendita che per l'affitto, è di fascia alta perchè Senigallia è una città turistica -sottolinea l'assessore ai servizi alla persona Fabrizio Volpini- e per una giovane coppia l'accesso alla prima casa rappresenta un problema. Il Comune è attento a questa problematica che il piano casa nazionale non risolve perchè consente di ampliare porzioni di case già di proprietà. Ben altro è il piano casa che abbiamo in mente noi. In questi anni abbiamo elaborato proposte urbanistiche tendenti a costruire alloggi per l'edilizia pubblica o a canone concordato o interventi di recupero edilizio come Villa Osta o altre lottizzazioni. In questo senso ci siamo mossi per aiutare l'accesso alla prima casa e su questa strada continueremo".
La maggioranza delle coppie che intende avere figli è preoccupata per l'accesso agli asili nido e alla scuola primaria. "In questi anni abbiamo quadruplicato i posti a disposizione per la primissima infanzia con tre sezioni di asilo nido, tre spazi bimbo e varie convenzioni con le strutture private convenzionate che danno una disponibilità di posti che soddisfa la percentuale del 30% indicata dal trattato di Lisbona -prosegue Volpini- le liste di attesa per i nidi ci sono ma sono anche molto contenute e non sono reali perchè pià asili ricevono domanda di iscrizione per lo stesso bambino. Certo è che se ci fossero disponibilità economiche non esiteremmo ad utilizzare per creare nuovi spazi ma negli ultimi due anni il fondo destinato alla primissima infanzia è stato azzerato dal Governo centrale".
Sul fronte della scuola di primo grado invece il Comune è responsabile, per la parte di sua competenza, solo sulle strutture scolatische e non sulla loro organizzazione. "La riforma Gelmini ha ridotto il personale e prodotto l'accorpamento di molte classi -conclude Volpini- e sicuramente questo ha peggiorato la scuola dell'obbligo ma purtroppo su questo il Comune non ha competenza. Per le strutture invece da molti anni abbiamo provveduto alla riqualificazione e messa a norma degli edifici scolastici che alla luce dela riforma Gelmini risultano oggi, purtroppo, anche in esubero a causa dela riduzione del numero delle classi".
È possibile scaricare l'intera indagine all'indirizzo: http://vivere.biz/matrimoni
La presentazione dell'indagine è disponibile qui: http://vivere.biz/gvx.

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