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Cna: nel pantano della crisi spuntano nuove imprese

CNA 4' di lettura Senigallia 29/01/2011 -

Nonostante le deleterie conseguenze dell’onda lunga della crisi finanziaria e produttiva internazionale avessero già contraddistinto nell’ultimo quinquennio anche il tessuto economico senigalliese, il 2009 non ha segnato la svolta tanto attesa, riproponendo con forza lo stesso malessere e le stesse problematiche degli anni prima senza risparmiare alcun settore economico.



I dati forniti dal centro per l’impiego di Senigallia, attento e puntuale osservatorio sulle dinamiche occupazionali, sono impietosi ed estremamente eloquenti, poiché nell’area di competenza si registra un incremento di circa 900 (500 uomini e 400 donne) disoccupati dal 2009, facendo schizzare il numero complessivo iscritto alle liste di ambito ad oltre 5.600 persone, quasi raddoppiato rispetto al 2006, quando erano “appena” 2.900. A mille sale la componente straniera, con tutto ciò che ne deriva sul piano dell’integrazione sociale e la fetta preponderante dei nuovi espulsi dal lavoro sono donne dal settore manifatturiero (1/3 del totale), con le naturali conseguenze nella tenuta economica famigliare. Si consolida un certo turn over tra avviamenti al lavoro (13.800 totali), di cui 1 su 3 indirizzato nella ricettività turistica e con la metà dei contratti a tempo determinato e appena 1/10 a tempo indeterminato e le cessazioni nei rapporti di lavoro, anch’essi a quota 14.000 (60% rapporti a tempo determinato).

Sul fronte imprenditoriale, il sentimento generale non appare più roseo, con l’edilizia che vive una brusca frenata, nonostante le opere pubbliche avviate o in procinto di realizzarsi, il commercio cittadino tira il fiato dopo un anno ricco d’estate, ingrato nei soliti mesi meno vitali e poco vivace nelle scorse festività natalizie. La produzione artigiana locale segue le dinamiche della crisi che ha un’impronta sempre più globale, con la meccanica ed il legno che procede a stento ed il tessile alle prese con un complesso rilancio di immagine, mentre il turismo, tra le incertezze in capo ad alcune categorie, è alla ricerca di conferme negli arrivi con i soliti problemi nel mantenimento delle presenze in loco. I numeri esaminati dalla CNA rendono ben più esplicita questa prima sostanziale analisi economica, condotta attraverso una indagine somministrata ad un campione di imprenditori operanti da tempo nel territorio senigalliese.

Dopo un 2009 avaro di segnali incoraggianti per il tessuto imprenditoriale locale, che immerso nella crisi era rimasto alla finestra ad osservare le complesse dinamiche di mercato, l’anno appena trascorso ci consegna uno spaccato incoraggiante con un saldo parziale (relativo al terzo trimestre dell’anno)positivo di 26 unità tra iscrizioni e cessazioni di attività in città, ed una situazione decisamente eterogenea tra i comuni dell’hinterland. Infatti, mentre Serra de Conti, Ostra e Castel Colonna sembrano manifestare una certa tenuta imprenditoriale con saldi moderatamente positivi, Corinaldo, Ostra Vetere, Ripe, Monterado e soprattutto la più lontana Arcevia rischiano di registrare, se verranno confermati i dati sulle cessazioni, un ridimensionamento del rispettivo albo artigiani. Dallo studio condotto dalla CNA inoltre va detto che il peso specifico dei settori economici si riconferma inalterato con l’edilizia che ricopre il 35 per cento dell’albo delle piccole e medie imprese, la produzione con qualche difficoltà e grazie alla dilagante contaminazione cinese (3 su 4 delle aziende nate nel 2010) si conferma anch’essa al 35 per cento ed i servizi mantengono saldamente il restante 30 per cento, equamente ripartito tra servizi alla persona (benessere, autocarrozzerie, ecc…) e servizi alle imprese (trasporti, grafica, ecc…).

In questo quadro generale emerge il settore alimentare artigiano, che insieme ai pubblici esercizi e ai ristoranti confermano il consueto nutrito turnover, ma anche nuove imprese votate al recupero della tradizione, con ampio spazio alla creatività. Il fenomeno tuttavia più rilevante sul piano sociale e culturale risiede nel fatto che anche il 2010 ha rappresentato per molti l’anno della svolta lavorativa ed un numero importante di persone espulse dal mondo del lavoro hanno tentato l’avvio dell’attività in proprio come ultima spiaggia per riscattare la propria professionalità e talvolta per sostenere il bilancio famigliare. Un travaso dal lavoro dipendente a quello autonomo alimentato tanto dai quarantenni che dai giovani, i quali in occasione degli incontri avuti con le scuole nei giorni scorsi non hanno perso l’occasione per ribadire il loro preoccupante disorientamento di fronte al mondo del lavoro, a tal punto da riversare nell’intrapresa di un’attività autonoma una speranza per il futuro, stante il fatto che l’incertezza di trovare un posto fisso oggi si equivale con il rischio aziendale.


   

da CNA Senigallia





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-01-2011 alle 15:19 sul giornale del 01 febbraio 2011 - 546 letture

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