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Corinaldo: agricoltura e centro storico, politica e idee. Ieri, oggi e domani con Matteo Principi

matteo principi 6' di lettura 20/01/2011 -

Agricoltore e politico, responsabile sindacale e uno dei tanti giovani di Corinaldo. Matteo Principi, da nove anni impegnato in Consiglio Comunale fra i banchi della minoranza, analizza questi ultimi anni di amministrazione con un occhio ben attento al domani.



Agricoltura e politica, passioni tutt'altro che scontate per un giovane. Da dove nasce quest'impegno?
Tradizione e scuola. Nei campi ho passato tutto il mio tempo libero da quando era piccolino, una passione che mi ha trasmesso direttamente mio nonno. Poi il percorso di studi intrapreso ha fatto il resto. Da quando avevo 16 anni mi alzo alle 5.30 del mattino per lavorare nei campi, oggi prendo le ferie per dedicarmi all'azienda agricola, durante la battitura, oltre naturalmente a tutti i fine settimana. La politica è venuta dopo e in un certo senso è una conseguenza dell'impegno in agricoltura. Sono due passioni che spesso si incrociano e vanno di pari passo. Lavorare la terra significa stare a contatto con un territorio, fatto di ambiente, persone, lavoro. Non si tratta di politica ma di scelte amministrative, di decisione per il bene di un'intera comunità.

Da responsabile Cia ma prima di tutto da agricoltore, che momento sta attraversando il settore?
Il vero problema è il reddito degli agricoltori. Le materie prime e i costi di lavorazioni sono troppo alti ed influiscono pesantemente sul reddito. La crisi economica ha progressivamente spostato l'attenzione sull'agricoltura, la vera economia, ma non è sufficiente. Bisogna portare l'agricoltura al centro del dibattito e superare questo periodo fatto di silenzio e scelte tardive. Limitare il discorso alla realtà corinaldese non è possibile ma va dato atto che l'Amministrazione Comunale in questi anni ha raggiunto importanti obiettivi. L'assessorato alle politiche agricole ha svolto bene il proprio ruolo e sono stati fatti importanti passi in avanti. Penso ad esempio allo smaltimento dei rifiuti agricoli, un problema sentito per molte aziende oppure al mattatoio corinaldese. In pochi sanno che le carni che arrivano nelle macellerie del paese vengono proprio da allevatori della zona, grazie al buon funzionamento del mattatoio su cui l'Amministrazione ha fatto degli investimenti. Un concreto esempio di filiera corta.

Ma Corinaldo non è solo agricoltura...
Giusto. Campagna e centro storico devono trovare più punti di incontro. Il centro storico deve diventare un vero nucleo attivo per tanti settori, un centro commerciale all'aperto con mercati e prodotti tipici. Mi spiace che si pensi a me come una persona concentrata esclusivamente sul mondo agricolo perché la realtà è ben diversa. Parlare oggi di agricoltura significa parlare di lavoro, ambiente e società. Significa confrontarsi con l'artigianato, il commercio e l'imprenditoria. Un'esperienza di contatto con la realtà sociale del paese.

Fra agricoltura e politica, i giovani a Corinaldo sono distanti?
In agricoltura stiamo assistendo ad un cambiamento. Sempre più spesso le nuove generazioni sentono l'esigenza di un ritorno alla terra. Mi chiedono informazioni sulla possibilità di comprare piccoli appezzamenti, aprono aziende agricole, mostrano interesse. Stessa cosa per la politica. Mi confronto costantemente con tanti ragazzi che a volte mi chiedono pareri e più spesso mi danno consigli. Sono giovani attenti e informati.

Dai campi al Consiglio Comunale, nove anni in minoranza. Che esperienza hai fatto?
In questi anni in consiglio comunale mi sono sempre confrontato con spirito propositivo, ho dato pareri e mi sono stati chiesti consigli. Ho sempre cercato di essere preparato su ogni argomento, studiandomi le pratiche prima di ogni Consiglio Comunale e facendomi un'opinione. Sono entrato in Consiglio molto giovane ed ho imparato a conoscere il funzionamento della macchina comunale giorno dopo giorno. L'indipendenza è stata un punto fermo. Su ogni pratica ho ragionato facendomi una mia opinione, una libertà e coerenza premiata e riconosciuta.

Una posizione all'interno di un Consiglio Comunale non troppo “vivace”...
La figura dei Consiglieri Comunali andrebbe coinvolta e responsabilizzata maggiormente, magari con deleghe specifiche. In questo modo il dibattito in Consiglio potrebbe coinvolgere più persone anche se in certe situazioni è necessario conoscere gli argomenti per poter intervenire. Le Commissioni con Scattolini sono state fatte, forse potevano essere maggiormente coinvolte. Noto comunque una mancanza di coordinazione all'interno del Consiglio e della Giunta. Manca un assessore al bilancio, delega attualmente nelle mani del sindaco. Un punto così importante meriterebbe tutta l'attenzione di una persona, cosa che logicamente il sindaco non può fare.

Quali sono stati gli errori dell'amministrazione Scattolini?
Grandi errori non sono stati fatti se si esclude la parentesi Turbogas dove all'interno si possono trovare tanti aspetti sbagliati. Le contrade hanno avuto un buon dialogo con quest'amministrazione e va sottolineato. Forse si poteva fare di più per il centro storico. In quest'ultimo periodo stiamo vedendo molti interventi per il centro, dall'illuminazione alla riqualifica urbana ma il discorso deve essere più ampio, partendo da uno studio universitario fatto anni fa. Sarebbe stato un ottimo modo per capire il modello di sviluppo del centro storico.

Politiche turistiche?
Tanto è stato fatto in questi anni. Le missioni del sindaco in giro per il mondo hanno portato visibilità al paese e questo “seminare” all'esterno è servito. Forse è stato fatto poco per l' “interno”, per i servizi. Il turismo può essere un sviluppo futuro importante, ma è un aspetto che si lega a tutti gli altri, dall'artigianato all'agricoltura al centro storico.

Un'idea per il futuro di Corinaldo?
Avrei tanti progetti per il domani, per fare solo un esempio potrei parlare del recupero delle case coloniche. Servirebbe una politica di recupero di queste strutture, troppo spesso lasciate al degrado ambientale. Sarebbe molto bello se si trasformassero in piccoli centri di produzione e lavorazione di prodotti tipici, come dei piccoli musei che costruiscono il nostro paesaggio. Strutture che messe in rete e a contatto con il centro cittadino creerebbero un circolo virtuoso di economia turistica. Produttore, agricoltore e centro storico.

Matteo Principi impegnato in prima fila nella prossima tornata elettorale del 2012. Possibile?
Se devo essere onesto, non sono così certo di tornare ad impegnarmi politicamente. Passione, idee, progetti e condizioni mi spingono a proseguire su questo percorso già avviato, mi dicono di andare avanti. Mi piacerebbe che nascesse un movimento di persone, di gente del paese pronta ad impegnarsi per Corinaldo. Ma non so se ciò accadrà nel breve periodo.

Qual'è la scintilla che potrebbe accenderti?
Per prima cosa il progetto, da valutare. In secondo luogo le priorità per il paese e le decisioni da prendere per Corinaldo. Molto tempo è stato perso, ci sono obiettivi non raggiunti e tante idee nel cassetto. Sarebbe importante constatare l'interesse di una persone importante e con esperienza.

Esiste la possibilità di un progetto politico trasversale che coinvolga persone oggi in maggioranza?
Certamente, non ci sarebbe nessun problema. Se poi la cosa non sta bene a qualcuno, pazienza. Le persone vengono prima di tutto, ammetto che sto ragionando su chi poter coinvolgere, aldilà delle scelte politiche. Sono le persone che fanno la differenza.






Questa è un'intervista pubblicata il 20-01-2011 alle 22:31 sul giornale del 21 gennaio 2011 - 1988 letture

In questo articolo si parla di riccardo silvi, politica, corinaldo, intervista, matteo principi

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