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Alla Piccola Fenice 'Pietro' di Daniele Gaglianone e incontro con l'autore

cinema 5' di lettura Senigallia 09/12/2010 -

Tre serate “Per un cinema civile” a Senigallia (Marche – AN), venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 dicembre. Lo schermo della Piccola Fenice proporrà “Pietro” di Daniele Gaglianone, unico film italiano in concorso al Festival di Locarno 2010. Inizio alle 21.15.



Nella serata di venerdì 10, alla proiezione saranno presenti lo stesso regista Gaglianone, il produttore Gianluca Arcopinto e il distributore Andrea Occhipinti per incontrare il pubblico e parlare di cinema. Sabato 11 dicembre in mattinata, regista e produttore incontreranno le scuole. L'appuntamento rientra tra gli incontri della Stagione cinematografia 2010-11 del Comune di Senigallia (Assessorato alla Cultura) a cura del Circolo cinematografico Linea d’ombra. Ingresso con tessera. Autore, regista, sceneggiatore premiato per “I nostri anni”, “Nemmeno il destino” e per il documentario “Rata nece biti”, con “Pietro”, Daniele Gaglianone realizza il suo terzo lungometraggio, presentato al Festival di Locarno come unico italiano in concorso.

Caso raro e virtuoso, il film è stato realizzato in modo del tutto indipendente, grazie innanzitutto al lavoro di chi vi ha partecipato, dai produttori in senso stretto, alla troupe. Il film si concentra sulla vicenda di Pietro, persona fragile che vive in un’anonima periferia. Ha un lavoro, una casa e una famiglia. Guadagna pochi soldi in nero distribuendo volantini in strada. La sua casa è il vecchio appartamento lasciato dai genitori, ormai fatiscente, dove abita con il fratello Francesco che è tutta la sua famiglia. Ma il loro rapporto è difficile. Francesco è un tossicodipendente, legato ormai in modo irreversibile al suo “amico” spacciatore NikiNiki e al suo gruppo di compari. L’unico modo che ha Pietro per mantenere un contatto con il fratello sembra che sia assecondare il ruolo di buffone ritardato affibbiatogli dalla corte degli amici. Le offese subite durante le serate col fratello o nella stessa casa, degradata a lurido porto franco, sono solo l’altra faccia dei soprusi cui Pietro è sottoposto di giorno al lavoro da un capo violento e losco.

Eppure tutti continuano sulla loro strada, come ciechi di fronte allo sfacelo che si consuma attorno alle loro vite sprecate. Qualcosa sembra cambiare quando, sul “posto di lavoro”, Pietro conosce una ragazza, forse più disperata di lui, con la quale, pian piano, sembra instaurarsi un rapporto diverso, dove possono avere spazio la tenerezza e la comprensione. Ma si tratta di un’illusione in una vicenda nera che ha già scritto il suo destino, in una microsocietà educata alla solitudine e alla sopraffazione, dove non c’è spazio per la solidarietà. Durante una delle solite serate, Pietro presenta l’amica ai ragazzi. Subito la festa prende una brutta piega: sarà la miccia che innescherà la reazione di Pietro. Gli interpreti Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Fabrizio Nicastro (già in “Nemmeno il destino”) sono attori professionisti (hanno un gruppo di teatro surreale dal nome Senso d'oppio) con una grande capacità di usare il corpo nello spazio, di essere credibili e di dare la loro impronta ai personaggi già durante la fase di scrittura. Racconta il regista Daniele Gaglianone: “Rabbia, tenerezza, fragilità, violenza. Sono le quattro parole che emergono quando penso a “Pietro”, un film nato da diverse congiunture e suggestioni, alcune molto personali. Era un momento difficile, non stavo facendo nulla; e mi dicevano che dovevo essere meno radicale nelle scelte delle storie da raccontare. Così, per risposta, ho scritto l’abbozzo di Pietro: un film duro che nasce da una situazione dura, da persone che conosco, fragili, invisibili, che questa società non vuole vedere. Ma che possono diventare bombe a orologeria, pronte ad esplodere”.

Altro motivo di soddisfazione per il regista Gaglianone è l'esperienza di comunità vissuta durante la lavorazione del film, con una troupe formata da “persone di grande esperienza come Gherardo Gossi, che ha curato la fotografia degli altri miei film, o come il fonico Vito Martinelli con cui sto collaborando negli ultimi anni, o Diego Cavallo, organizzatore che aveva appena finito di lavorare in un film americano con Julia Roberts (!), sia da persone che si trovavano su un set quasi per la prima volta o persone che non avevano e non hanno nessuna intenzione di “fare del cinema” ma che si trovavano là per amicizia e allegria a lavorare con abnegazione. Abbiamo affrontato delle situazioni anche complicate come le riprese in metropolitana, praticamente rubate, con uno spirito picaresco”. Il film è prodotto da BabyDoc Film e la Fabbrichetta e distribuito dalla Lucky Red. Daniele Gaglianone Nato ad Ancona il 4 novembre 1966, Daniele Gglianone si è laureato in Storia e Critica del Cinema presso l'Università di Torino. Dai primi anni Novanta collabora all'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR) per il quale ha realizzato, tra il ‘91 e il ‘97, numerosi documentari. È autore di numerosi cortometraggi di fiction, tra cui “L’orecchio ferito del piccolo comandante” (1994), menzione speciale al Festival di Locarno 1995. Collabora alla sceneggiatura e lavora come assistente alla regia per il film “Così ridevano” di Gianni Amelio, Leone d'oro alla Mostra di Venezia.

Del 2000 è l’esordio nel lungometraggio con “I nostri anni”, selezionato alla Quinzaine des Realisateurs del festival di Cannes 2001 e vincitore del Jerusalem Film Festival 2001 e della Sacher d’oro per la miglior opera prima. Nel 2004 il suo secondo lungometraggio “Nemmeno il destino” partecipa nella sezione Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia, per poi vincere nel 2005 il Tiger Award all’International Film Festival di Rotterdam e il Premio Speciale della Giuria al Festival di Taipei a Taiwan. Nel 2008 presenta nella sezione “Ici et Ailleurs” del Festival di Locarno il documentario sulla Bosnia “Rata nece biti – la guerra non ci sarà”, che vince poi il Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival nella sezione documentari italiani e nel 2009 riceve il David di Donatello.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-12-2010 alle 17:24 sul giornale del 10 dicembre 2010 - 680 letture

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