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Confartigianato sull'esondazione: comincia la conta dei danni

giacomo cicconi massi 2' di lettura Senigallia 30/11/2010 -

Dopo la pioggia, dopo il fango, desolazione e danni. L’ondata di maltempo che ha colpito la fascia adriatica ha riversato acqua e detriti nel Senigalliese, e il Cesano e Borgo Molino annaspano tra i residui di quella che è stata una violenta invasione liquida.



Colpita l’area produttiva. Confartigianato è vicina agli imprenditori e si sta attivando per compiere un sopralluogo della zona, per procedere a una conta dei danni subiti, incontrare le aziende associate, riflettere su quanto opportuno fare per garantire al più presto il ritorno alla produttività a tutte le imprese stoppate dal fango. Ci sono apparecchiature ormai irrimediabilmente danneggiate, da buttare; capannoni da ricostruire, mura da riconsolidare. Ancora è impossibile stimare in termini di moneta, dice Giacomo Cicconi Massi segretario della Confartigianato di Senigallia, quanto sarà necessario investire per riportare tutte le attività a pieno regime: ma di sicuro non si tratterà di una cifra di poco conto.

Un danno naturale che ha il sapore di una beffa per un territorio che più di ogni altro a livello provinciale ha dato in questo anno segni di ripresa dall’urto traumatico della crisi del 2009. Aziende storiche e imprese che hanno aperto i battenti da pochi mesi. Tutte sotto il fango. Ogni imprenditore si sta dando da fare, come meglio può, anche appoggiandosi all’aiuto di amici e parenti. C’è rabbia e voglia di reagire. Confartigianato chiede alle Istituzioni e agli Enti creditizi uno sforzo concreto in favore di coloro che sono stati colpiti dall’alluvione. Occorre attivare fin da subito contributi a fondo perduto per permettere alle imprese di rimettersi in piedi. Non si deve tralasciare alcuna iniziativa, procedura o risorsa che possa in qualsiasi modo sostenere gli imprenditori e i loro collaboratori in questo momento di difficoltà.

Inoltre, Confartigianato chiede che si mantenga viva l’attenzione su questo problema perchè numerose sono le aziende coinvolte e vi sono rischi per l’occupazione locale. A tal fine è necessario prevedere anche una politica di prevenzione dal ripetersi ulteriore di tali eventi senza tralasciare neanche l’opportunità di rivedere i parametri di regimazione idraulica previsti per l’area a oggi colpita dalla bomba di fango.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-11-2010 alle 17:23 sul giornale del 01 dicembre 2010 - 552 letture

In questo articolo si parla di attualità, confartigianato

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