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Atti vandalici in spiaggia, incendiato il capanno dei bagni Cristina

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incendio bagni Cristina

Lungomare anche nel mirino dei vandali. Anzi, stavolta dei piromani. Dopo la raffica di furti e danneggiamenti che negli ultimi venti giorni ha passato in rassegna diversi stabilimenti balneari, sia del lungomare Mameli che Alighieri, ieri notte nel mirino dei vandali sono finiti i bagni Cristina, su lungomare di levante all'altezza del Bar Cesare.

Sabato sera ignoti hanno dato fuoco al capannone in spiaggia della concessione. Le fiamme, provocate probabilmente con del liquido infiammabile, hanno causato danni ingenti alla struttura che era utilizzata per il rimessaggio delle attrezzature per l'estate. Per fortuna ad accorgersi delle fiamme che si stavano sviluppando dal tetto del capanno sono stati, intorno alle 21, alcuni passanti che subito hanno dato l'allarme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno impiegato un paio d'ore per spegnere il principio di incendio e la Polizia per eseguire i rilievi. Al momento sembra non esserci dubbi sull'origine dolosa dell'incendio che resterebbe comunque legato all'atto vandalico di qualche teppista. Un episodio che si aggiunge ai danneggiamenti messi a segno nelle scorse settimane ai danni ai altri stabilimenti balneari. Ai Bagni Giuliana, sul lungomare Mameli, i vandali hanno scassinato la serratura di un capanno e altri danneggiamenti si sono verificati in vari stabilimenti nei pressi del ponte Rosso, tra cui i bagni Piccolo Lido, di Enzo Monachesi del Gibas.

Purtroppo è un fenomeno che si sta ripetendo con troppa frequenza -lamenta Monachesi- quindi giorni fa hanno scassato anche un mio capanno e sottratto alcune sdraio, danneggiando la struttura. La situazione non è di facile risoluzione”. A rendere difficile il controllo del litorale contribuisce il fatto che in inverno le struttura sono chiuse e il lungomare è poco frequentato. “Il fatto che non ci sia possibilità di vigilare sulle strutture da parte dei concessionari di spiaggia dovrebbe responsabilizzare ulteriormente chi si occupa della sicurezza -aggiunge Monachesi- gli stabilimenti per legge sono chiusi e i gestori fanno quello che possono. Chi può lascia i fari accesi di notte anche in inverno, ricorriamo ad assicurazioni ma queste sono tutte azioni che non risolvono il problema”.

L'appello principale è rivolto alle forze dell'ordine. “Mi rendo conto che le forze dell'ordine hanno il loro da fare e non è facile gestire il controllo del lungomare in inverno -prosegue il dirigente del Gibas- il punto però è che per scoraggiare il proliferare di atti vandalici da parte di alcuni imbecilli l'unico deterrente restano i pattugliamenti. La presenza anche solo di passaggio sul litorale delle forze dell'ordine disincentiverebbe i vandali dal compiere queste azioni”.



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