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Riordino servizi sociali, Mangialardi: 'Non c'è contrapposizione tra Comuni e Regione'

2' di lettura Senigallia 28/10/2010 -

In merito alla attuale discussione sulla riforma della legga 13/03, riguardante l’organizzazione e il riordino dei servizi sociali, ritengo opportuno sottolineare come non esista alcuna contrapposizione tra i Comuni del nostro territorio, la cui azione si coordina attraverso la Conferenza dei Sindaci, e la Regione Marche.



In primo luogo, non può che essere condiviso il metodo scelto dalla Regione per discutere di questo delicato argomento: il dibattito si sta infatti sviluppando attraverso forme estese di concertazione e un confronto approfondito con i territori. Questo è avvenuto non solo con la Conferenza Sindaci, ma anche all’interno della V Commissione consiliare regionale, che ha effettuato numerose audizioni ascoltando i Presidenti dei comitati dei sindaci e i coordinatori d’ambito. Per quanto riguarda il merito della questione, è poi facile concordare con i princìpi generali della riforma in oggetto, che prevedono azioni di razionalizzazione per aumentare efficacia e qualità degli interventi. In materia ho però ritenuto opportuno chiarire la necessità di saper differenziare gli interventi nel sanitario e nel campo dell’integrazione socio-sanitaria da un lato rispetto a quelli in campo sociale, che rendono prezioso e probabilmente indispensabile un contributo specifico dei singoli territori.

Questo perché si tratta sostanzialmente di sistemi ben diversi e quello sociale è sempre stato costruito nelle Marche attorno al ruolo specifico dei Comuni, capaci di leggere e interpretare i bisogni dei loro cittadini. Pertanto, anche riconoscendo la necessità di procedere sulla materia per realizzare un miglioramento, che è sempre possibile, occorre tenere ben presente che il baricentro e l’asse di ogni attività in questo settore non può che rimanere in capo ai Comuni. Questa posizione, approvata e votata all’unanimità dalla Conferenza e dal Comitato dei Sindaci, deve comunque essere correttamente interpretata come un contributo propositivo al dibattito. L’intera materia deve infatti essere sviluppata nelle sedi legislative deputate e peraltro non si registra finora alcuna rigidità della Regione Marche, che anzi nel corso del tempo ha sempre dimostrato grande sensibilità e totale apertura alla discussione sul sociale, cercando tra l’altro ogni anno di compensare economicamente i drammatici tagli imposti dal Governo nazionale attraverso interventi idonei sul proprio bilancio.


da Maurizio Mangialardi
presidente conferenza dei sindaci





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-10-2010 alle 15:25 sul giornale del 29 ottobre 2010 - 502 letture

In questo articolo si parla di regione marche, maurizio mangialardi, comune, servizi sociali

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