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Crisi Pd: prove di ricompattamento tra la Allegrezza e la Brignone

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elisabetta allegrezza e beatrice brignone

Il Partito Democratico alle prese con le prove di ricompattamento. Ieri sera Beatrice Brignone, la candidata al congresso che ha sfidato la neo segretaria Elisabetta Allegrezza, si è riunita insieme al gruppo che la sostenuta durante la campagna congressuale e che ora fa quadrato attorno alla loro leader.

Oggetto del confronto capire le modalità con cui poter collaborare con la nuova segreteria del partito. Solo dopo aver fissato i reali margini di manovra con la maggioranza del Pd, la Brignone scioglierà anche il nodo relativo all’incarico di vice-segretaria offertole dalla Allegrezza.

“E’ giusto e normale che all’interno di un gruppo ci si confronti e di decida insieme –afferma la Brignone- quello su cui si concentrerà il nostro confronto sono le modalità con cui poter collaborare con il resto del partito. Per il resto tanti altri discorsi non hanno senso”. All’incontro di ieri sera hanno preso parte ovviamente i sostenitori della Brignone. Non in incontro ufficiale con l’altra parte del Pd, solo la prima occasione post-congresso per fare il punto sulla situazione e decidere il da farsi. Anche sull’offerta della vice-segreteria la Brignone prende tempo. “L’offerta di Elisabetta mi onora molto –aggiunge- ma adesso quello che conta è capire come possiamo lavorare tutti insieme. Le cariche in quanto tali non mi interessano perché credo che contino di più i progetti”.

E proprio i contenuti hanno diviso il Partito Democratico che non è riuscito ad arrivare al congresso con una candidatura unitaria, come indicato dalla segreteria nazionale. In particolare, per la rignone e per la parte del Pd che l’ha sostenuta e che continua ad appoggiarla centrale nella vita del partito deve essere l’istituto delle primarie per scegliere i propri candidati al posto delle liste bloccate e delle primarie di coalizione nel caso di candidature politiche. Ma non solo. Per favorire il ricambio generazionale occorrerebbe limitare a tre il numero dei mandati. Questi i passaggi che distinguevano maggiormente il programma congressuale della Brignone da quello della Allegrezza. E così se il Pd vuole davvero ricompattarsi dovrà confrontarsi verosimilmente proprio su questi punti e magari trovare anche un accordo per scongiurare una frattura che rischia di essere profonda. La neo segretaria dal canto suo ribadisce la sua completa disponibilità al confronto e al dialogo.

“Ho sentito telefonicamente Beatrice che mi espresso la volontà di voler collaborare –conferma la Allegrezza- per conto mio, io ho rinnovato la proposta che le avevo avanzato fin da subito di essere la mia vice. Adesso aspettiamo di capire le proposte di Beatrice e della parte del Pd che rappresenta”. La Allegrezza però su una questione è chiara. Ben venga il dialogo e la collaborazione ma tenendo presente quelle che sono le priorità fissate nel programma uscito vincente dal congresso. “Noi abbiamo fissato alcuni temi cardine sui quali sto già lavorando –sottolinea la segretaria del Pd- mi riferisco al lavoro, alla scuola e alla sanità. Proprio su quest’ultimo argomento ho in mente di organizzare entro novembre un confronto pubblico. Detto questo e tenendo presente queste priorità, da parte mia c’è massima disponibilità e apertura al confronto”.



elisabetta allegrezza e beatrice brignone