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Elezioni Pd: Amati, 'Programma poco condiviso? La gestione uscente è arrivata tardi'

Silvana Amati 3' di lettura Senigallia 11/10/2010 -

“Il confronto a due per la segreteria del partito è la conferma della vitalità delle donne in politica a Senigallia ma avrei preferito la lista unica”. La senatrice del Pd Silvana Amati commenta così la sfida tutta in rosa che si è ufficialmente aperta con le candidature di Elisabetta Allegrezza e Beatrice Brignone.

 



Alla vigilia (o quasi) dell'apertura del congresso del Pd, che si terrà da venerdì a domenica, la senatrice non nasconde la sua delusione per il mancato accordo sulla candidatura unica, così come auspicato a livello nazionale dal partito. “Francamente ho pensato fino all'ultimo che si potesse arrivare ad una candidatura unitaria -ammette la Amati- ad ogni modo avere un confronto fra due donne conferma ancora una volta la vitalità della componente rosa nella vita politica di questa città. Al confronto vanno due donne diverse come caratteristiche di vita, di impegno politico e di lavoro anche se entrambe si sono iscritte al Pd, senza quindi avere precedenti militanze politiche né esperienze di segreterie”.

La Amati, dopo l'indisponibilità alla candidatura dell'ex assessore Michelangelo Guzzonato, aveva da subito “sponsorizzato” la candidatura di Elisabetta Allegrezza, 45 anni, avvocato, ex consigliere comunale. “Mi ritrovo nella figura della Allegrezza perchè la considero meglio rappresentativa dello spirito del Pd, in ogni sua espressione pubblica e di rispetto delle regole. A Senigallia abbiamo vinto praticamente tutto e non ci possiamo lamentare. L'unica pecca è che correndo da un impegno elettorale all'altro abbiamo trascurato i circoli che oggi più di ieri, con la soppressione delle circoscrizioni, devono essere aperti e punti di riferimento per i cittadini. Aspetto sul quale credo concordi anche la Brignone”.

Beatrice Brignone, 32 anni, impiegata, è appoggiata dall'ala “mariniana” del Pd, e tra gli altri, anche dal segretario uscente Fabrizio Volpini, dal presidente dell'Unione Simeone Sardella e dall'assessore Paola Curzi. La Brignone ha spiegato come la sua autocandidatura nascesse dall'esigenza di stimolare un confronto e un dibattito, dovuto anche al disaccordo su alcuni punti del programma presentato dalla Allegrezza. In particolare la corrente che sostiene la Brignone punta sul numero massimo di tre mandati per le candidature e sullo strumento delle primarie. “Forse il programma della Brignone presenta un paio di punti divergenti ma sono fuori anche dalle linee del Pd nazionale -spiega la Amati- e dunque abbiamo preferito attenerci alle direttive del partito. Per noi l'unitarietà di un partito significa anche lavorare per concretizzare le direttive del Pd”.

Respinge invece al mittente la Amati le accuse di un programma, quello della Allegrezza, “calato dall'alto”. “In questo periodo concitato pre-congressuale obiettivamente è mancato un po' di coordinamento all'interno del partito -ammette la senatrice- ma di questo deve rispondere la gestione uscente. Avremmo potuto costruire un programma forse diverso ma quando ci siamo visti i punti fra le varie posizioni non erano così discordanti. Ad ogni modo da lunedì, chiunque vinca, sono sicura si lavorerà tutti insieme per la nuova segreteria”.






Questo è un articolo pubblicato il 11-10-2010 alle 23:36 sul giornale del 12 ottobre 2010 - 1252 letture

In questo articolo si parla di giulia mancinelli, silvana amati, politica, pd

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