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IdV: lo show raccapricciante di Gheddafi

stefano canti 3' di lettura Senigallia 30/08/2010 -

E’ veramente umiliante vedere il circo realizzato a Roma da Gheddafi. Nessun’altra diplomazia occidentale tollera e incoraggia gli eccessi pittoreschi di un dittatorello e degrada la propria capitale a circo.



Da oggi inizia una due giorni del capo clown Gheddafi, fatta di menzogne e di insulti al nostro paese, fatta di ritardi rispetto al protocollo di qualsiasi cerimoniale organizzato e di spese inutili per far correre i cavalli del rais libico dentro un centro sportivo delle forze armate italiane. Il tour “all inclusive” che il governo offre a Gheddafi comporterà un notevole aggravio di spesa per il Ministero della difesa e dell’interno mentre l'Italia va a rotoli, la situazione della scuola pubblica è disperata e i cittadini dell'Aquila sono sul piede di guerra perché vivono in una tenda non per scelta a differenza del rais libico. In più ciò che offende e degrada l’Italia è l’Asse internazionale della Satrapia Berlusconi-Gheddafi. Ormai la maschera italiana del presidente del Consiglio si sovrappone a quella libica, indistinguibili nel pittoresco, nell’eccesso, nella vanità, nel vagheggiare l’epica dell’immoralità, nel farsi soggiogare dalle donne che pensano di dominare. Berlusconi bacerà di nuovo la mano, come già fatto a Tripoli, al dittatore stratega del terrorismo, tiranno che dal 1° settembre del 1969 opprime il suo popolo, perché lo ammira, lo invidia; perché Muammar comanda e non ha lacci, non combatte con il giornalismo, non ha bisogno di fare leggi ad personam, non ha né Fini né Napolitano a rompergli le “palle”; non ha neppure bisogno di pagare le donne…

“L’Islam deve diventare la religione di tutta l’Europa” ha detto superbo Gheddafi, non a caso nella capitale del cattolicesimo, mentre l’Europa (con l’America) si mobilita per salvare la vita di una donna che rischia la lapidazione per avere fatto un figlio fuori dal matrimonio. Certo, l’Islam non è tutto fanatismo, ma è impressionante che il governo in cui fa parte la Lega Nord che va in giro a tirar sproloqui contro l’Islam non dica una parola su questo e nemmeno su Sakineh Mohammadi Ashtiani. Stiamo pagando una sudditanza riverente alla Libia non solo in termini economici. I nostri principi umanitari, il nostro stato di diritto verranno messi da parte per accogliere il capo di uno stato che non ha firmato la Convenzione di Ginevra sui diritti umani, che ha chiuso l’ufficio Onu per i rifugiati e che ogni anno deporta immigrati disperati nei campi di concentramento creati nel deserto libico. Di tutto questo il governo ne dovrà rendere conto ai cittadini che soffrono la fame per la crisi delle imprese e la precarietà del lavoro. E il gruppo vicino al presidente della Camera “Futuro e Libertà” non potrà far finta di niente, se no faranno la figura dei “quaquaraquà”. L’Italia dei Valori manifesterà lunedì e martedì, fino a quando Gheddafi non se ne ritornerà nel suo tesoretto libico. Deve sentire che questo paese, che ha una memoria storica e un senso dello stato molto più profondo del governo impresentabile che lo dirige, questo paese non gli è amico, e noi glielo ricorderemo. L'Italia e' un paese libero e civile, che non fa affari e che non si prostra ai dittatori.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-08-2010 alle 16:01 sul giornale del 31 agosto 2010 - 6605 letture

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