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Ex Irab, Salvioni risponde alla richiesta di 'spiegazioni' del consigliere Paradisi

ferdinando salvioni 6' di lettura Senigallia 28/08/2010 -

A seguito della improvvisa visita ispettiva alla residenza protetta di via Cellini del consigliere comunale Roberto Paradisi e della susseguente conferenza stampa dallo stesso tenuta nel giardino della struttura, erano stati emessi alcuni comunicati stampa sia da parte del sottoscritto vice presidente vicario che da parte della ex presidente Francesca Michela Paci.



I comunicati stampa erano stati improntati, da un lato, a descrivere lo stato attuale della struttura e dei servizi evidenziando l'indiscutibile miglioramento generale rispetto ad un non lontano passato e, dall'altro a chiarire come l'Ente Casa Protetta per Anziani sia ente pubblico locale autonomo (I.P.A.B.) nei confronti del quale al Comune non compete, alla luce della vigente normativa, alcun potere ispettivo e come pertanto il consigliere Paradisi impropriamente vantasse un proprio diritto-dovere ad effettuare visite ispettive. E' ora il momento di rispondere puntualmente e fare chiarezza sui punti nei quali il consigliere Paradisi lancia il suo "j'accuse" di malassistenza. Lo faccio solo ora perchè ho ritenuto opportuno, prima di emettere il comunicato, parlare con i dipendenti che dell'episodio sono stati protagonisti e con eventuali testimoni.

Rileggendo il secondo comunicato stampa del Consigliere Paradisi, quello nel quale, per capirci, rivendica il ruolo ispettivo che gli assegnerebbero il testo unico sugli enti locali, lo statuto ed il regolamento del Comune di Senigallia, mi pare che i fatti e le situazioni sui quali vengono richieste spiegazioni siano i seguenti: 1) Una anziana ospite sarebbe stata lasciata nel letto tra gli escrementi 2) La coordinatrice dei servizi assistenziali ed infermieristici avrebbe risposto in modo provocatorio alla figlia dell'ospite che chiedeva spiegazioni "non mi occupo di pannoloni" 3) La struttura residenza protetta sarebbe in condizioni di pulizia insufficienti 4) Il servizio di fisioterapia, pur pagato dagli ospiti, non sarebbe garantito 5) Il mancato avviso ai parenti in caso di visite diagnostiche o accertamenti sanitari specialistici Sulla prima questione occorre fare tre brevi premesse per contestualizzare correttamente l'accadimento: 1- l'Ente Casa Protetta ospita 59 anziani non autosufficienti, di essi ben 57 fanno uso di pannoloni. Il consumo giornaliero va da due pannoloni (necessari ad ogni cambio: striscia più pannolone classico) fino, in alcuni casi, a dodici pannoloni (sei cambi) al giorno per ospite con un consumo medio di otto/dieci pannoloni per un totale di circa 500 al giorno in 250 cambi (nota : la Z.T. n. 4 dell'ASUR ne fornisce, in regime di A.D.I., all'incirca, solo una metà scarsa) Tutti gli ospiti, in un orario compreso fra le ore 20 e le ore 22 vengono controllati prima di essere messi a letto e, se necessario, muniti di nuovo pannolone. 2- il pannolone è di norma costituito da una c.d. striscia rimuovibile atta ad assorbire piccole perdite e dal pannolone vero e proprio. 3- il consigliere Paradisi parla di "anziani lasciati nel letto con i loro escrementi", ma si guarda bene dal precisare che nel caso specifico si trattava di striscia del pannolone bagnata e non di deiezioni di altra natura. L'anziana ospite quel giorno era stata sottoposta a clistere evacuativo e, come si fa in questi casi, era stata mantenuta nel letto. In un orario compreso fra le 14,30 e le 15,30 era stata pulita e dotata di nuovo pannolone. Alle ore 18,00 la figlia era venuta per aiutarla ad assumere la cena e subito dopo aveva chiesto all'operatrice socio sanitaria che la mamma venisse sistemata per la notte.

La o.s.s. aveva controllato e, visto che la striscia era asciutta, non aveva provveduto ad un nuovo cambio. Poco dopo, tuttavia, la figlia aveva ricontrollato ed aveva trovato la striscia bagnata. L'o.s.s., sollecitata dalla figlia dell'ospite, aveva fatto presente che in quel momento era impegnata in altre mansioni e che avrebbe controllato e sistemato l'anziana signora al giro di controllo che viene effettuato fra le ore 20 e le ore 22. Ne era nato un piccolo alterco verbale a seguito del quale la figlia dell'ospite aveva ritenuto di dover telefonare alla coordinatrice del servizio. In merito alla seconda questione: la coordinatrice dei servizi assistenziali ed infermieristici, raggiunta dalla telefonata mentre era in fila alla cassa di un supermercato, non ha risposto "non mi occupo di pannoloni" ma "in questo momento non posso parlare di pannoloni, parlane con l'o.s.s di turno, per i problemi ne parliamo lunedì a pranzo."

Detta così, alla risposta non può attribuirsi un significato provocatorio o sgarbato. Sulla terza questione, premesso che il n.a.s. dei carabinieri e gli ispettori del servizio prevenzione della Z.T. n. 4 dell'ASUR non hanno mai mosso rilievi in ordine alla pulizia della struttura, invito chiunque a visitare gli ambienti della residenza protetta di via Cellini. Anche Michele Pinto, responsabile della redazione di "Vivere Senigallia" ha ritenuto di dover intervenire su questo argomento e testualmente scrive nell'edizione del 23 agosto: "alla terza domanda posso rispondere io, dato che ho seguito Paradisi durante l'ispezione. È vero che ci sono alcuni punti della struttura trascurati dall'impresa di pulizie (li ho fotografati e pubblicati), ma nel complesso la situazione mi sembra più che decorosa. Almeno questa è stata la mia impressione". Anche sulla quarta questione - servizio di fisioterapia non garantito - occorre una premessa: l'ente Casa Protetta per Anziani, per sua scelta, non funziona più da alcuni anni come Casa di Riposo, ma solo come Residenza Protetta. Ciò significa che nella struttura vengono accolti solo anziani non autosufficienti. Gli ospiti sono in gran parte costretti in una sedia a rotelle, uno è allettato e quasi nessuno è capace di deambulare senza assistenza o senza ausilio tecnico. L'attività di fisioterapia ha assunto, di conseguenza, una diversa configurazione rispetto al passato.

La fisioterapista di ruolo dà esecuzione alle prescrizioni fisioterapiche prescritte dal medico fisiatra o contenute nella cartella clinica che accompagna l'ospite che entra in struttura. In assenza di precise prescrizioni fisioterapiche, la fisioterapista mette in atto, in piena autonomia, una attività di mantenimento delle funzioni dell'ospite, attività che si articola in funzione non solo delle condizioni fisiche, ma anche di quelle cognitive. Sull'ultima questione non ho alcuna esitazione nel dichiarare che non corrisponde assolutamente al vero che i parenti non vengano avvertiti in caso di visite specialistiche o accertamenti diagnostici. Avvertire i parenti, oltre che un dovere, è per l'Ente una necessità perchè non dispone di personale di accompagno alle visite e la C.R.I. rifiuta di far salire sui propri mezzi ospiti non accompagnati. Il consigliere Paradisi solleva anche la questione di lettere di protesta che non avrebbero avuto risposta fin dal 2008. Le lettere di protesta ci sono, mediamente un paio all'anno ma sono veramente poche se si rapportano al numero degli ospiti moltiplicato per le giornate di assistenza. L'Ente ha sempre preferito convocare e discutere con gli autori delle lettere di protesta per fornire chiarimenti o per scusarsi se le lamentele avevano fondamento. Anche nel caso in questione si era operato in questo modo, ma evidentemente non è stato sufficiente. Da ora in avanti sarà valutata l'opportunità di far seguire al colloquio una risposta scritta.


da Ferdinando Salvioni
Vice presidente della Casa Protetta di Senigallia





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-08-2010 alle 16:22 sul giornale del 30 agosto 2010 - 4116 letture

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