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Ala: manganese all'area Sacelit, quanto è pericoloso?

a.l.a. 1' di lettura Senigallia 20/07/2010 -

Nei giorni scorsi l’assessore Ceresoni ha affermato che i lavori di bonifica all’ex Sacelit non sono terminati causa ritrovamento di manganese nelle acque sotterranee. Ma in realtà cosa significa tutto ciò? E’ una situazione sotto controllo oppure a rischio? E soprattutto come si procederà per il futuro?



Intanto vale sicuramente la pena portare a conoscenza che: dalla medicina del lavoro del dott. Ferdinando Gobbato si evince la pericolosità di tale elemento presente ancora all’ex Sacelit di Senigallia. Gli effetti sull’uomo sono: broncopolmonite chimica severa con febbre, escreato rugginoso, talora emottisi, danno funzionale grave. Da inoltre origine a intensi fenomeni irritanti a carico dell’apparato respiratorio con complicazioni bronco pneumoniche (a focolaio singoli o multipli) a decorso protratto, non di rado a evoluzione sfavorevole.

La sintomatologia insorge con una latenza di 2 - 10 ore e con un quadro tipo “metal fume fever” febbre, brividi, mialgie e artalgie, sapore metallico, nausea e talora vomito, ma non tarda a complicarsi con senso di oppressione toracica. L’evoluzione verso la guarigione avviene in 5-7 giorni.

Il ripristino della funzione respiratoria è più lento e talora permangono postumi di danno funzionale. In qualità di presidente di una associazione che si occupa della salute pubblica CHIEDO a chi di dovere di fornire eventuali chiarimenti a riguardo, possibilmente cercando di tranquillizzare sull’eventuale pericolosità presso la Sacelit , in particolare per gli abitanti limitrofi alla zona del ritrovamento di manganese.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-07-2010 alle 19:36 sul giornale del 21 luglio 2010 - 1193 letture

In questo articolo si parla di attualità, sacelit, a.l.a., carlo montanari, senigallia, mangabese

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