Cani portati in Germania, la parola alla Associazione Cinofila Senigalliese

Certamente il fatto stesso di vivere in un canile, privi di una loro famiglia ,di una loro casa, è condizione triste per un cane, che noi vorremmo non fosse una condanna a vita. Per questo ci si adopera per farne adottare almeno qualcuno e invitiamo coloro che avessero intenzione di prendere un cane a tener presente che nei canili convenzionati coi comuni della nostra provincia, fra cui quello di cui stiamo parlando, vi sono molti cagnolini speranzosi in una adozione.
Però la felice soluzione di un’adozione non succede spesso e, purtroppo vediamo passare mesi e anni di solitudine e abbandono per queste bestiole a cui siamo molto affezionate.
Fa parte del volontariato attivo presso il canile anche una giovane signora tedesca, che vive ed è sposata a Senigallia. Nell’intento di aumentare la possibilità di sistemazione dei cani presso privati, cosa che si presenta purtroppo sempre più raramente e difficilmente sul posto, la signora suddetta mi ha messo in contatto con una associazione di animalisti della sua città di origine, che hanno effettuato già diverse adozioni internazionali, per lo più precedentemente concordate in Spagna. Nell’ambito di tale prospettiva, io Roberta Benigni, mi sono recata personalmente a Francoforte per controllare di persona come stessero le cose, ho avuto modo di incontrare famiglie che avevano adottato cani stranieri, conoscerne i nuovi proprietari e conoscere gli attivisti dell’ Associazione tedesca. L’associazionismo animalista tedesco ha margini operativi maggiori per quanto riguarda la ricerca di un’adozione per gli animali, in quanto in Germania la pratica della sterilizzazione è molto diffusa da decenni e conseguentemente il problema del randagismo risulta essere una condizione marginale.
A ciò si aggiunge una cultura uomo-animale molto più progredita. Tanto per fare un esempio in Germania se si adotta un cane di un canile pubblico o gestito da un’ associazione, oppure un cane da un’associazione e proveniente dall’ estero chi adotta deve pagare una tassa (detta di tutela animale) di circa 200 euro, che ha il duplice scopo di responsabilizzare chi adotta e di recuperare parte delle spese sostenute dal canile fino a lì, perché comunque il cane è certamente sterilizzato e vaccinato. Questo forse è difficilmente comprensibile da noi che siamo abituati a sussidi ed incentivi per tutto, per comprare la macchina, per i mobili e anche per adottare un cane de a un canile, dato che alcuni comuni offrono per questo anche 200 euro in mangime o altro.
Le verifiche che dicevamo sopra si sono rese necessarie, perché, nell’ambito di adozioni internazionali, si sono verificati in passato episodi poco chiari di adozioni finite non bene, voci di animali che sarebbero stati dirottati addirittura a laboratori, episodi oscuri che hanno giustamente messo in allarme le principali associazioni animaliste italiane, quali la LAV ( Lega antiVivisezione), gli “ Animalisti Italiani” e L’ENPA (Ente Nazionale Difesa Animali) e che hanno fatto sì che si debba essere molto prudenti nel contesto di spostamenti internazionali di animali. Per questo, prima di prendere accordi di qualsiasi genere, rendendomi conto del pericolo, sono andata personalmente a Francoforte. La situazione da me personalmente controllata in quella città e di cui mi sono data l’impegno personale di effettuare anche in futuro controlli periodici, hanno convinto me e l’altra volontaria dello sportello informanimali, Ludmila Cecchini di far dare in adozione due cagnolini del canile convenzionato a due famiglie, attraverso una procedura che ho chiesto personalmente al servizio veterinario locale. . Purtroppo altri volontari, fra quelli che lavorano in canile o altri più “esterni”, allarmati dalle voci di cui ho fatto prima menzione, si sono messi in agitazione, temendo che io non sia stata abbastanza prudente, che io sia stata in qualche modo ingannata, o troppo superficiale e altre ingiuste accuse che mi hanno profondamente offesa e addolorata perché provenienti da persone che dovrebbero conoscermi molto bene e conoscere bene la mia totale dedizione agli animali.
Avendo io mostrato molte fotografie scattate da me, foto che mostrano famiglie del posto con bambini e cani dall’ aria felice, hanno ipotizzato che si sarebbe trattato di una montatura inscenata da quei tedeschi per ingannarmi. Insomma, sarebbero stati radunati, bambini, cani, persone le più varie, soltanto per ingannare me, quasi fossi un investigatore internazionale di alto livello spionistico, per cui valesse la pena di inscenare tutto ciò, solo per far adottare due cagnetti. Io direi che qualcuno legge troppi romanzi gialli e che, fra gli animalisti, qualcuno, nella sua spiccata sensibilità, tende a ingigantire morbosamente i fatti. Di fronte a tali allarmi, il nuovo assessore all’ ambiente, Campanile, insieme al precedente, Simone Ceresoni che conosce, da anni, il mio impegno, hanno indetto una riunione di animalisti. A tale riunione, oltre alle persone che hanno svolto varie forme di volontariato, è intervenuta, invitata da chi non ha fiducia in me e dopo averla ben montata con le accuse più strampalate, anche la signora Marcella , presidente dell’ ENPA provinciale.
Ne è sortita una riunione delle più scombinate e urlate, che deve aver fatto anche una pessima impressione al nuovo assessore. Infatti, anche io, offesa e risentita da tante assurdità, ho reagito perdendo spesso la pazienza. La signora tedesca volontaria è stata “interrogata” da alcune delle persone presenti con atteggiamento accusatorio e sospettoso, soprattutto perché “tedesca”. Infatti, le accuse principali, senza prove, nebulose, solo basate su “sentiti dire”, consistevano nel fatto che si trattasse di “ tedeschi” come se il fatto di essere tedeschi, fosse una prova di malafede e di chissà quali ribalderie. E pensare che c’è un Unione europea, un parlamento europeo, un trattato di Schengen, un euro comune e c’è chi spera che l’Unione si rafforzi! E pensare che fra i clienti più affezionati alle nostre spiagge ci sono proprio i tedeschi! Speriamo che non vengano a sapere cosa credono di loro alcune persone di qui, altrimenti, penso proprio che il nostro turismo ne soffrirebbe e molto pesantemente. Gli assessori, che ci osservavano e ascoltavano, costernati, ci hanno chiesto di preparare per loro un programma ben preciso e dettagliato, in modo da poter avere essi stessi idee più chiare. Presenteremo al più presto tale programma in modo da non interrompere questo contatto che ci permette di far trovare casa a qualche cagnetto di qui, quando non si trovano altre soluzioni locali, certamente, sempre preferite, perché più facilmente controllabili.
Roberta Benigni e Ludmila Cecchini
In allegato:
-La relazione inviata al coordinamento delle associazioni animaliste della Regione Marche sulla visita a Francoforte alla volte dell'associazione tedesca di cui parlo e pubblicata sul loro sito: www.caarm.it
-Un protocollo presentato al comune di Senigallia per una collaborazione con l'associazione

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-06-2010 alle 00:04 sul giornale del 22 giugno 2010 - 2024 letture
In questo articolo si parla di animali, attualità, associazione cinofila senigalliese, canile, cani, roberta Benigni
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