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CNA: edili e impiantisti sul piede di guerra

massimiliano santini 3' di lettura Senigallia 17/06/2010 -

La CNA fortemente critica sulla manovra di finanza pubblica del Governo nel capitolo energia. Incentivi su fotovoltaico e solare termico, regna la confusione. Pronti alla mobilitazione per mantenere gli incentivi al risparmio energetico e supportare lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Secco no da parte degli associati all’ipotesi della ritenuta alla fonte del 10% a carico delle imprese.



Giuseppe Maddaloni, Responsabile Impiantisti CNA - la finanziaria del gennaio 2008 ci aveva consegnato un percorso strategico chiaro per quanto concerne il fronte energetico, orientato all’implementazione delle fonti rinnovabili (volto al raggiungimento della soglia europea del 17% di fonti pulite sul monte energia prodotta rispetto ai consumi) e la proroga delle detrazioni 36 e 55%, con IVA agevolata per i settori. Ciò ha consentito al nostro sistema Paese e al nostro territorio di fare enormi passi in avanti su un terreno che delicato e complesso, raggiungendo il terzo posto a livello europeo (dopo Francia e Germania) con il 6% di energia prodotta da fonti rinnovabili. I risvolti imprenditoriali ed occupazionali, di primaria importanza, si sono anch’essi naturalmente moltiplicati e diffusi con analoga rapidità e spessore, a tal punto che oggi, di fronte ai tagli indiscriminati di una manovra finanziaria quanto meno discutibile, la CNA si è ritrovata negli organismi direttivi con i suoi associati nell’edilizia e negli impianti per denunciare il totale dissenso delle categorie all’ipotesi proposta dal Governo.

Massimiliano Santini, Segretario CNA di Senigallia – le imprese locali contestano con forza l’introduzione di una ritenuta alla fonte del 10% da parte delle banche sugli importi dei bonifici con i quali i beneficiari delle agevolazioni fiscali debbono pagare le imprese esecutrici dei lavori. Le ragioni sono assolutamente condivisibili e le timide argomentazioni a suffragio del disposto normativo sono assolutamente scarse e inadeguate. Viceversa la ritenuta del 10% oltre a ridurre la liquidità delle imprese in una fase decisamente inopportuna, con una persistente difficoltà di accesso al credito, introduce una evidente anticipazione del prelievo fiscale su di un reddito per cui sono già versati acconti d’imposta, applicata sul ricavo anziché sul reddito, determinando delle situazioni di credito fiscale. In definitiva la CNA ricorda come gli incentivi in tema di ristrutturazioni e manutenzioni si siano rivelate negli ultimi anni, dati alla mano, misure efficaci contro il dilagare della piaga del lavoro nero in ogni sua accezione e manifestazione.

Pertanto l’associazione ha già attivato tutti i canali necessari per sollecitare il rinnovo degli incentivi del 55% in scadenza il prossimo 31 dicembre. Per quanto concerne infine la possibilità di concorrere alla produzioni di energia rinnovabile tramite l’installazione di impianti fotovoltaici, la Esco Marche srl, società promossa dalla CNA prov. di Ancona per sensibilizzare ed assistere le imprese in materia energetica, sostiene che la fase attuale di assoluta confusione rispetto alla prossima ventilata ipotesi di ridimensionamento della quota del conto energia, ovvero la componente dell’investimento più redditizia, in ballo tra riduzioni del contributo del 17% per impianti a terra e del 4-6% a tetto, ha congelato il mercato e gli stessi imprenditori orientati all’investimento hanno preferito per ora sospendere il progetto in attesa di ricevere entro il prossimo 30 giugno un chiaro indirizzo normativo a riguardo.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-06-2010 alle 17:37 sul giornale del 18 giugno 2010 - 1409 letture

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