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Gio: basta con il problema del credito, guardare all'affidabilità dell'azienda

PMI 2' di lettura Senigallia 10/06/2010 -

Commentando i numeri sull’occupazione nel nostro Territorio, sentite le preoccupazioni del Sindacato e le uscite da parte di alcune Associazioni, domandiamo perché si parla solo e sempre delle conseguenze della crisi e non dei possibili rimedi per avviare un futuro ai giovani del nostro territorio che hanno capacità e voglia di intraprendere.



Smettiamola con il problema del credito, le banche sono disponibili e hanno quattrini, ma per mestiere, devono guardare all’affidabilità dell’azienda, al mercato dove opera, alla capitalizzazione, alla capacità di fare utili e per i tempi che corrono anche all’affidabilità delle persone che stanno a capo delle aziende. Sappiamo che senza banche non si fa impresa, ma con un mercato debole alterno e incerto, anche i fornitori usano nuovi metodi di precauzione. La stabilità di molte piccole imprese del nostro territorio è a rischio per scarsità di commesse e segnali di ripresa forse li avremo a primavera del 2011, o meglio quando le aziende riprenderanno ad assumere. Un problema vero che preoccupa le aziende meglio strutturate, è la mancanza di personale specializzato per sviluppare la ricerca, il marketing e migliorare la gestione qualitativa e quantitativa della produzione, problemi meno presenti nel nord-est dove il Sistema Pubblico ha dato di più al sistema produttivo, mentre nella nostra Regione è rimasto inalterato il sistema di interventi a pioggia di tipo assistenzialista. Altro problema di non facile soluzione è la mancanza di capannoni industriali di taglio medio-piccolo dove le piccole aziende più virtuose potrebbero avviare la loro crescita fin da subito e i giovani avviare i loro progetti; questo è un problema che riguarda le Amministrazioni locali le quali hanno l’autorità e l’obbligo di creare le condizioni per favorire qualsiasi tipo di insediamento e iniziative dirette a creare posti di lavoro.

Per condizioni intendiamo il costo convenzionato delle aree, sconti sugli oneri, allacci e servizi agevolati, favorire convenzioni con banche e CONFIDI per forme di riscatto e altre agevolazioni, magari aiutando anche progetti importanti e forme di associazionismo. Diversamente molte nostre imprese resteranno piccole, mediocri e deboli e le nuove iniziative non decolleranno. Dopo tre anni di crisi ci troviamo in una situazione di stallo, che si risolve solamente con investimenti diretti a creare posti di lavoro, sviluppo dell’innovazione, la ricerca di nuovi mercati e la creazione di nuove imprese. Tutto questo non è certo possibile con il costo elevato delle aree industriali disponibili.


da Gio
Associazione Imprenditori e Professionisti
Valli Misa e Nevola




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-06-2010 alle 19:36 sul giornale del 11 giugno 2010 - 518 letture

In questo articolo si parla di attualità, pmi, impresa, GIO, crisi