Cgil, Cisl e Uil: occupazione, ancora nessun segnale vero di cambiamento

Nei giorni scorsi il Centro per l’Impiego di Senigallia ha diffuso il report 2009 dello stato dell’occupazione nella nostra vallata. Un report ben elaborato e molto utile che a nostro parere avrebbe meritato ancor più attenzione soprattutto dalle stesse Istituzioni locali le quali hanno la responsabilità di redigere strumenti programmatori per il lavoro.
Nei giorni scorsi il Centro per l’Impiego di Senigallia ha diffuso il report 2009 dello stato dell’occupazione nella nostra vallata. Un report ben elaborato e molto utile che a nostro parere avrebbe meritato ancor più attenzione soprattutto dalle stesse Istituzioni locali le quali hanno la responsabilità di redigere strumenti programmatori per il lavoro. Il report, i cui dati sono pressoché identici ai nostri diffusi a fine anno scorso, disegnano un territorio che dal 2008 sta vivendo un periodo di difficoltà che vede passare i disoccupati da 3346 del 2008 a 4680 del 2009 con un incremento di quasi il 40%. A partire da questa considerazione di fondo relativa alla situazione dell’anno scorso, secondo noi è necessario porre l’attenzione sui dati relativi al 1° quadrimestre 2010. Infatti, contrariamente alle varie enunciazioni ottimistiche che davano la crisi per finita, i nostri timori sono confermati dai dati.
Emerge chiaramente che i disoccupati, nei primi 4 mesi 2009 erano 928 mentre nello stesso periodo del 2010 sono stati 935 (+7 unità). Altro dato assai significativo è quello relativo agli avviamenti al lavoro avvenuti in questo periodo: a fronte di 4.138 del 2009, nel 2010 sono stati solo 4.068 (-70 unita). Gli iscritti alle liste di mobilità sono passati invece da 293 del 2009 a 279 del 2010 con una riduzione, nel mese di aprile, di 14 unità. Solo da questi dati significativi si nota chiaramente che non c’è, almeno nel nostro territorio, una inversione di tendenza rispetto alla pesante situazione generatasi in seguito al crollo avvenuto nella seconda metà del 2008; vi è infatti una sostanziale conferma del basso livello occupazionale che colpisce particolarmente le donne e gli over 45. Un dato che ci sorprende particolarmente è il notevole incremento dei contratti intermittenti, cosiddetti a chiamata, che nel 2009 hanno visto un incremento del 10% a fronte di una diminuzione dei contratti tempo determinato (-6,2%) e tempo indeterminato (-3,5).
Questo dato nella migliore delle ipotesi ci segnala un evidente abbassamento del livello produttivo, ma può anche nascondere un abuso dello strumento contrattuale stesso a scapito esclusivo del lavoratore. Altro dato di cui prendiamo atto e che ci preoccupa particolarmente è quello relativo al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni il cui utilizzo è sostanzialmente invariato, sia nel numero delle aziende che ne fanno richiesta, che nel numero delle ore complessivamente effettuate. La lettura di questi dati ci rende sempre più convinti della necessità di istituire Tavoli di monitoraggio e concertazione locali al fine di analizzare le singole realtà e condividere strategie comuni per il superamento della crisi produttiva-occupazionale. Inoltre anche alla luce della nuova manovra economica del Governo che sta abbattendosi sugli Enti Locali è indispensabile riprendere una proficua Contrattazione Sociale con i Comuni. Senigallia 26 giugno 2010.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-05-2010 alle 17:52 sul giornale del 27 maggio 2010 - 562 letture
In questo articolo si parla di lavoro, cgil, economia, cisl, uil