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Ciof: cresce la disoccupazione, i maschi i più colpiti

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1981

orario di lavoro
La crisi tiene ancora in ginocchio il senigalliese e colpisce di più i maschi. Secondo i dati resi noti dal Centro per l'Impiego di Senigallia, il 2009 è stato un anno all'insegna della crescita della disoccupazione.

Al 31 dicembre scorso, i disoccupati erano 4.680 (di cui 2.796 donne) a fronte dei 3.346 del 2008 con un incremento del tasso di disoccupazione pari a +39,9% che statisticamente colpisce di più i maschi. “Un incremento di tale portata nello stock dei disoccupati -spiega Carolina Mercolini del Ciof- deve essere ricondotto alla crisi economica in atto che, da un lato, produce nuove espulsioni dal mercato del lavoro e, dall'altro, rende ancora più difficile la ricollocazione di coloro che già versavano in stato di disoccupazione”.

Non è certo migliore la situazione sul fronte delle iscrizioni alle liste di mobilità. A partire dall'autunno 2008 si è assistito ad un brusco incremento delle iscrizioni in lista di mobilità. Il 2009 ha segnato un'ulteriore impennata record con un +80,1% rispetto al 2008. Complessivamente le persone entrate in mobilità nel corso del 2009 sono state 789, di cui 423 maschi e per la prima volta le iscrizioni dei maschi hanno superato quelle delle femmine, rappresentando il 54% del totale. “Dalla analisi dei settori aziendali di provenienza -aggiunge la Mercolini- viene la conferma che la crisi economica è soprattutto la crisi del settore manifatturiero con 439 iscrizioni, pari al 55,6% del totale, che registra rispetto al 2008 un aumento di 223 unità pari a +103,2%”. Gli avviamenti al lavoro nel 2009 nel Ciof di Senigallia sono stati 13.360, ben 1.561 in meno rispetto al 2008 (-10,46%).

Dal 2000 al 2007 il numero degli avviamenti annui è costantemente cresciuto con un'inversione di tendenza iniziata nel 2008 e divenuta dieci volte più consistente nel 2009. Per quanto riguarda gli avviamenti relativi ai lavoratori stranieri, questi sono complessivamente pari al 20,95% del totale (nel 2008 erano il 20,03%) con una costante crescita negli ultimi due anni. A crescere sono in particolare gli avviamenti di lavoratrici straniere (22,42% contro il 19,02 del 2008) mentre quelli degli stranieri maschi sono in flessione (19,12% contro il 21,25 del 2008). “Il fenomeno si può spiegare in parte -sottolinea il Ciof- con una più massiccia presenza di donne, soprattutto dell'est europeo, per lo svolgimento di compiti di cura come le badanti. Ma pesano certamente anche i numerosi ricongiungimenti familiari che delineano una presenza più radicata e meglio integrata dei lavoratori migranti”. Le cessazioni sono state, nel 2009, 13.794 con un saldo avviamenti-cessazioni negativo pari a - 434.



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