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Salvamento a mare: è polemica per la gestione del servizio

2' di lettura Senigallia 12/05/2010 - Salvamento a mare a rischio sulla spiaggia di velluto per l'estate 2010. E' lite tra gli operatori per la gestione del servizio che negli ultimi due anni era stato riconosciuto a livello nazionale come progetto pilota, da esportare in altre realtà.

A far scoppiare le proteste del ConsAdria, il consorzio formato da Confcommercio e Confesercenti, che nelle ultime due stagioni ha gestito il salvamento a mare praticamente su tutti e 14 i chilometri di costa senigalliese, la mossa di Oasi Confartigianato (il neo nato sindacato dei bagnini) che si è fatta avanti per concorrere anche lei alla gestione del servizio. Un “caos” provocato in parte dalla deregolamentazione del servizio, dal momento che non esiste al momento una normativa per l'affidamento, ad esempio con una gara, del servizio. Di qui la presa di posizione del comune che minaccia di ritirare il proprio contributo (intorno agli 80 mila euro) se i due contendenti non troveranno un accordo. Proprio ieri si è tenuto un vertici tra il sindaco Maurizio Mangialardi e il ConsAdria.

“Il nostro consorzio ha riportato la legalità in spiaggia per il servizio di salvamento -afferma il presidente Corrado Canafoglia- abbiamo dato lavoro a oltre cento ragazzi, regolarizzando contributivamente e previdenzialmente le loro posizioni, e abbiamo ridotto i costi per gli operatori di spiaggia a fronte di un estensione del servizio. Con noi, insieme al Comune e alla Capitaneria di Porto, il servizio di salvamento a mare è coordinato e integrato lungo tutta la costa. In questi due anni non ci sono stati incidenti mortali e sono stati effettuati ben 100 interventi risultati salva-vita. Per l'estate alle porte stiamo predisponendo, insieme ai Vigili del Fuoco, l'utilizzo anche di una motonave con defibrillatore per interventi sempre più tempestivi. Il tutto senza alcun guadagno per il Consorzio”.

Per il ConsAdria l'ingresso di un secondo soggetto nella gestione del salvamento pone un problema solo “tecnico”. “Il problema nasce dal fatto che per condividere spese e soprattutto responsabilità penale serve un soggetto unitario perchè non possono operare soggetti diversi per i soccorsi -aggiunge Canafoglia- abbiamo proposto all'Oasi tre possibilità. Entrare nel CdA del nostro consorzio, entrare solo come partner e dunque non nel Cda, oppure creare un comitato tecnico con il ConsAdria che assume la responsabilità penale e con il presidente del nuovo soggetto all'interno del Cda per i mesi estivi. Dal soggetto che si è fatto avanti attendiamo ora una risposta”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-05-2010 alle 23:45 sul giornale del 13 maggio 2010 - 2265 letture

In questo articolo si parla di attualità, giulia mancinelli, corrado canafoglia, salvamento a mare





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