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comunicato stampa
Presentazione del libro 'Il cappotto bianco' della fermana Trapè
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Venerdì 14 maggio alle ore 17,30
si svolgerà nella sala conferenze della Biblioteca Antonelliana di Senigallia un incontro con Luana Trapè, autrice del libro "Il cappotto bianco". Il romanzo prende spunto da un fatto vero accaduto nel 1875, descritto in un gruppo di lettere della fidanzata di un ricoverato, trovate nell’archivio del manicomio di Fermo.
Dalle scarne informazioni l’autrice trae sostanza per l’invenzione delle figure dei protagonisti, figli di uomini che hanno combattuto nelle guerre per l’indipendenza italiana. Lui è un maestro di Fermo dalle idee innovative. La ragazza, originaria di Senigallia, è colta, vivace e sostenitrice dell’emancipazione femminile. Diversi per esperienza, sono tuttavia affini per profondità di sapere e sensibilità; condividono inoltre l’ideale patriottico e l’ammirazione per Giuseppe Garibaldi.
L’amore dei due giovani – tenero e passionale al tempo stesso - deve attraversare una dura prova: Luigi, vittima di feroci attacchi da parte di gruppi clericali, viene rinchiuso in manicomio e inizia una vera e propria discesa agli Inferi. Lucia si trova ad affrontare da sola la tragedia, ma intelligenza e forza d’animo la sostengono per correre in suo aiuto.
Il cappotto bianco, curato come un saggio, moderno come una storia dei nostri giorni, unisce un’intensa vicenda sentimentale alla rilettura di un momento cruciale del passato italiano da quell’angolatura in cui “privato” e “pubblico” si legano indissolubilmente.
Tre sono le tematiche fondamentali del romanzo: LA STORIA DEI SENTIMENTI (il romanzo di formazione dei protagonisti: l'infanzia, la giovinezza, l'amore). GLI IDEALI E L'IMPEGNO civile: la funzione della scuola (l’importanza della lingua - una didattica moderna), la storia della nazione nel momento focale dell'Unità, la contemporaneità della Storia, la laicità dello Stato. L’ESPERIENZA MANICOMIALE di un uomo rinchiuso per errore.
Dalle scarne informazioni l’autrice trae sostanza per l’invenzione delle figure dei protagonisti, figli di uomini che hanno combattuto nelle guerre per l’indipendenza italiana. Lui è un maestro di Fermo dalle idee innovative. La ragazza, originaria di Senigallia, è colta, vivace e sostenitrice dell’emancipazione femminile. Diversi per esperienza, sono tuttavia affini per profondità di sapere e sensibilità; condividono inoltre l’ideale patriottico e l’ammirazione per Giuseppe Garibaldi.
L’amore dei due giovani – tenero e passionale al tempo stesso - deve attraversare una dura prova: Luigi, vittima di feroci attacchi da parte di gruppi clericali, viene rinchiuso in manicomio e inizia una vera e propria discesa agli Inferi. Lucia si trova ad affrontare da sola la tragedia, ma intelligenza e forza d’animo la sostengono per correre in suo aiuto.
Il cappotto bianco, curato come un saggio, moderno come una storia dei nostri giorni, unisce un’intensa vicenda sentimentale alla rilettura di un momento cruciale del passato italiano da quell’angolatura in cui “privato” e “pubblico” si legano indissolubilmente.
Tre sono le tematiche fondamentali del romanzo: LA STORIA DEI SENTIMENTI (il romanzo di formazione dei protagonisti: l'infanzia, la giovinezza, l'amore). GLI IDEALI E L'IMPEGNO civile: la funzione della scuola (l’importanza della lingua - una didattica moderna), la storia della nazione nel momento focale dell'Unità, la contemporaneità della Storia, la laicità dello Stato. L’ESPERIENZA MANICOMIALE di un uomo rinchiuso per errore.
