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Paradisi: Bevilacqua non risponde, ma è un direttore o un uomo di partito?

3' di lettura Senigallia 19/04/2010 - "Il direttore della Asur 4 non smentisce nulla e passa direttamente agli insulti. Dia alla città risposte concrete". 

Se bastasse fare il gioco delle tre carte per diventare “galantuomini”, l’ing. Bevilacqua sarebbe un signor galantuomo. Eppure, come nel gioco poco nobile delle tre carte, il direttore della Asur 4, per tre volte, ha evitato di rispondere alle mie domande. Bevilacqua si metta in testa che le risposte non le deve dare tanto a me, quanto ai cittadini utenti di cui Bevilacqua amministra (e purtroppo con meodesti risultati) soldi e risorse. Invece di insultare i consiglieri comunali scomodi, il direttore dovrebbe spiegare, oggi, chi era a dire “sciocchezze” (per usare una sua e non certo mia espressione). E se ha un briciolo di onestà intellettuale, ammetta che le uniche “sciocchezze” le ha dette lui. Perché Bevilacqua, nel concreto, non ha smentito una sola denuncia fatta dal “Coordinamento Civico”: non ha smentito che è stata inaugurata una scatola vuota. Ha detto: si usa fare così. Sì, nel terzo mondo.


Non ha smentito che la realizzazione del monoblocco è stata inadeguata e non ha smentito che mancano le docce nei bagni, che negli ascensori così come progettati e realizzati non entrano i letti, che era stata realizzata una sola bocchetta d’ossigeno per due letti. Non ha nemmeno smentito che mancano le attrezzature diagnostiche e strumentali. Ha detto: siamo pronti ad acquistarle con il contributo dei privati. Disarmante. Non ha detto però Bevilacqua come investe i soldi dei cittadini: perché per acquistare ecocardiografi all’avanguardia e risonanze magnetiche, si aspetta la beneficienza privata, ma per acquistare spazi a pagamento in televisione e per stampare giornali inutili e auto-celebrativi, si usano allegramente soldi pubblici. Sono evidentemente queste le priorità di Bevilacqua. Non ha smentito inoltre il direttore che vi è una spaventosa carenza di organico e che, nei turni di notte, mancano i medici. In compenso, Bevilacqua si è inventato che il “Coordinamento Civico” avrebbe messo in discussione la qualità e l’impegno degli operatori sanitari (bugia non propriamente tipica di un “galantuomo”). Abbiamo detto sempre il contrario, dichiarando espressamente che è proprio l’impegno e la professionalità degli operatori (e solo questa) che salva ancora la qualità del servizio erogato. Infine, la parentesi più odiosa: le 29 scoperture (e non 27) di posti di lavoro riservate ai disabili e agli invalidi civili (anche questa “sciocchezza” ammessa da Bevilacqua) è una pagina francamente vergognosa della storia dell’attuale amministrazione dell’Asur.


A ventinove disabili, in questi anni, è stato negato un diritto previsto dalla legge. A vantaggio di chi direttore? E ci dica, il direttore che evita di rispondere limitandosi a dire che farà assumere i disabili nei prossimi tre anni: per quale motivo l’Asur ha emanato un bando di concorso pubblico per l’incarico di assistente amministrativo in cui, attestando un falso, si legge: “Il presente bando viene emanato avendo le Zone territoriali dell’Asur già autonomamente assolto alle procedure occorrenti per garantire le riserve di posti prevista dalla legge 68/1999 che, di conseguenza, non operano nella fattispecie”? Chi ripagherà i disabili degli anni di lavoro perduti? Risposte concrete, non proclami da uomo di partito, prego.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-04-2010 alle 15:52 sul giornale del 20 aprile 2010 - 1742 letture

In questo articolo si parla di roberto paradisi, ospedale, politica, maurizio bevilacqua, coordinamente civico





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