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Editoriale
Che il voto in consiglio comunale sia davvero segreto

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di Michele Pinto
vivere.me/michelepinto


L'elezione del Presidente e del Vice Presidente del Consiglio Comunale di Senigallia durante la prima seduta del Consiglio Comunale di questa legislatura è avvenuta, formalmente, a scrutinio segreto.
In realtà il voto era più che palese.

L'elezione si è svolta così: il messo comunale ha consegnato a tutti i consiglieri una scheda dove questi hanno scritto, nei loro banchi, il nome ed il cognome del consigliere che intendevano eleggere.

Il voto è stato espresso da ciascuno con la propria penna. E questo è già un segno di riconoscibilità.

Ma il voto è diventato senza dubbio palese quando i consiglieri sono stati chiamati ad esprimere la propria preferenza sul loro banco, nella più completa impossibilità di nascondere la propria preferenza ai consiglieri seduti al proprio fianco e, da parte dei consiglieri dei banchi inferiori, ai consiglieri dei banchi superiori.
E se anche un consigliere volesse nascondere il proprio voto sarebbe guardato con sospetto dai consiglieri del suo stesso gruppo consigliare.

Non c'è nessun obbligo verso il voto segreto. Ma se il consiglio comunale lo prevede credo sia giusto che il segreto sia effettivo.
Altrimenti che il regolamento venga cambiato e si preveda solo il voto palese.