comunicato stampa
Poche gru: servono soluzioni urgenti per il comparto edile


L’inchiesta di Confartigianato evidenzia come le micro e piccole imprese che orbitano nel mercato edile e offrono servizi di impiantistica si concentrino nel Comune di Senigallia dove sono 11 le aziende che operano nei lavori propedeutici all’apertura dei cantieri, 205 le ditte che costruiscono, 209 quelle che si occupano delle procedure di completamento lavori; 61 imprese istallano impianti elettrici, 63 sono operanti nel settore della impiantistica idraulica.
Basta fare un giro nei Comuni del distretto senigalliese per notare quante poche gru si ‘affacciano’ al panorama e quanti cantieri in meno rispetto a qualche anno fa. Nel comparto artigianato dell’edilizia senigalliese l’allarme cresce.
Questo motore dell’economia sta soffrendo e soffrendo molto. Alle già consolidate preoccupazioni sui dati non più in crescita per l’apertura/cessazione delle imprese, sottolinea Paolo Picchio responsabile degli edili di Confartigianato, dell’eccesso di presenza di “ditte individuali”, alla frenata dei lavori pubblici (e allungamento dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione), si aggiunge oggi pesantissimo il problema della liquidità. È difficile riscuotere, tutti chiedono tempi più lunghi, e spesso le banche fanno difficoltà ad inquadrare nel giusto modo le situazioni. Il problema sta qui: un’impresa che ha difficoltà per quanto riguarda la liquidità non è affatto un’impresa che va male o – peggio ancora – senza futuro. Un’impresa è fatta di capacità tecniche, commerciali, della capacità che hanno i suoi componenti di imparare cose nuove e saper offrire servizi su misura per la clientela. Questo da un futuro produttivo all’impresa. Per questo l’incentivo statale (in vigore da martedì scorso) va nella giusta direzione: incentiva l’acquisto di abitazioni in classe A e B e quindi privilegia le qualità dei manufatti. Ma in questo momento, tutto ciò sembra essere ben poca cosa.
Il Piano Casa non sta producendo alcun effetto (ed è stato davvero una grande occasione sprecata), la burocrazia regna ancora sovrana senza semplificare la vita a cittadini e imprese, vi sono ancora fenomeni di concorrenza sleale con imprese che operano al di fuori della completa regolarità sottraendo lavoro e occasioni a quelle ‘buone’ per avere una boccata d’ossigeno in questo momento di crisi. Ribadisce con forza Paolo Picchio responsabile degli edili di Confartigianato: “La situazione del comparto delle costruzioni deve subito andare tra le assolute priorità nell’agenda della politica”. E’ nell’interesse di tutta la nostra comunità che l’edilizia torni a godere di buona salute: la Confartigianato continuerà a sollecitare le Istituzioni affinché a questo settore, che rappresenta il fulcro della nostra economia territoriale, venga prestata sempre la dovuta attenzione. Va sempre tenere presente che questo comparto è il principale volano dell’economia in quanto esso traina altri fondamentali settori come quello delle materie prime (industria del cemento, legno, ferro, vetro, pietra, ceramica) dei mobili, degli elettrodomestici, oltre alle attività professionali e di servizio connesse.
