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Giunta a otto: Mangialardi ha in testa la nuova squadra


La nuova giunta sarà ufficializzata mercoledì in occasione della prima seduta del nuovo consiglio comunale ma il primo cittadino avrebbe già in testa la nuova formazione. Assodato che la legge consente ancora un numero di assessorati non superiore a otto, Mangialardi sarebbe orientato a riconfermare il numero di assessori così com'era all'inizio del secondo mandato Angeloni. Otto assessorati (e non sette com'era alla fine dell'Amministrazione uscente) consentirebbero al primo cittadino quel mix giusto per mantenere l'equilibrio tra le distribuzioni delle deleghe e le aspettative delle varie forze politiche che sostengono la maggioranza.
Per il Pd si profilano all'orizzonte quattro assessorati (uno in più rispetto agli attuali), due per la Città Futura, la lista composta da Verdi, Sel e Pdci (ma potrebbe essere anche un assessorato alla Città Futura e uno per un tecnico esterno), uno per l'Idv e uno per la lista civica Vivi Senigallia. “Niente assedio”, dunque tiene a precisare Mangialardi ma un "clima disteso fra le varie forze di maggioranza che consentirebbe di formare la nuova giunta in tempi record". Poco più di due settimane dal voto. Mercoledì sera intanto il direttivo del Pd si è riunito per fornire una rosa di nominativi, più ampia in realtà di quella necessaria, entro cui Mangialardi dovrà scegliere i suoi collaboratori più stretti.
Il Pd, primo partito della città con il 34,7% dei voti, ha candidato per i quattro assessorati i primi eletti in consiglio comunale. Seguendo il principio di rappresentatività, sono candidati per un posto in giunta Fabrizio Volpini (449 preferenze), Gennaro Campanile (332 voti), Stefano Schiavoni (249 voti) e Simeone Sardella (220 voti). Per il principio delle quote rosa, il Pd ha avanzato anche le candidature delle prime due donne elette. Si tratta di Ilaria Ramazzotti (206 preferenze) e Paola Curzi (143 voti). In base al criterio delle competenze, il Pd ha proposto anche deleghe specifiche per i papabili assessori. Fabrizio Volpini dovrebbe essere riconfermato ai servizi alla persona e Gennaro Campanile al turismo. Per la cultura è stato proposto Stefano Schiavoni e per l'urbanistica e i lavori pubblici il Pd ha fatto il nome di Simeone Sardella. Per la Ramazzotti invece si apre la strada delle pari opportunità e decentramento.
Fin qui il quadro delineato dal Pd. Nel concreto però il primo cittadino deve far quadrare i conti anche alla luce delle aspettative degli altri partiti. Se quattro assessorati andranno al Pd, uno sarà appannaggio dell'Idv con Enzo Monachesi e uno di Vivi Senigallia con Rossana Berardi, capolista della lista civica. A questo punto il nodo da sciogliere sta nella ripartizione degli ultimi due posti che in teoria dovrebbero andare alla Città Futura. Qui però sta l'inghippo. Se la riconferma di Simone Ceresoni è cosa certa, non altrettanto appare l'ingresso in giunta di Francesca Paci. Se Mangialardi confermasse un solo assessorato ai Verdi (anche per non creare attriti con l'Idv e con le altre forze de La Città Futura), allora per l'ultimo assessorato Mangialardi potrebbe optare la nomina anche di un tecnico. Per la presidenza del Consiglio si fa strada il nome di Giulio Donatiello, del PD.
