Irregolarità al Parco delle Saline, Gazzetti: \'L\'Amministrazione parli\'

2' di lettura Senigallia 07/01/2010 - Di fronte alle accuse così pesanti formulate da Paradisi e Marcantoni sulla irregolarità delle costruzioni nel parco delle Saline, da parte della impresa Polo Holding, dobbiamo chiedere tutti che sia fatta la massima chiarezza.

In primo luogo da parte della Amministrazione Comunale perché metta a disposizione tutte le informazioni utili a capire ciò che è realmente avvenuto. E’ altrettanto sacrosanta la richiesta che ciò avvenga in Consiglio Comunale attraverso un dibattito libero da contingentamenti temporali e franco nelle sue espressioni politiche e culturali. Sì, culturali, perché è tornato il tempo in cui anche la cultura si riappropri di un dibattito in materia urbanistica che, lasciata esclusivamente agli interessi politici ed economici, finisce col ritardare ogni prospettiva di crescita sociale e civile della nostra città.

Per questo chiamerei a raccolta le menti migliori della nostra città, solo perché già esposte e messe alla prova, appartenenti ad ogni schieramento politico, del presente e del passato recente, perché possano raccogliere questa sfida e far tacere i farisei. Penso a Bertolini, Schiavoni, Bernardini, Porcelli, Durpetti, Marcantoni, Mancini, Paradisi, Paci, Paradisi M., Chiappa, Coppola, Moraca, Mazzufferi, Pieroni, Badioli, Cavallari M. e se volete Gazzetti, così come altri che in questo momento mi sfuggono ma che meriterebbero senz’altro di essere citati, che potrebbero costituire il Think Tank della città per delineare un percorso che metta fine a mezzo secolo di diaspora cittadina su di un\'unica grande questione: quella urbanistica. Anche se al di fuori dell’agone, e proprio per questo, particolarmente significativa sarebbe l’adesione di S.E. il Vescovo a questa libera comunità.

Nel frattempo è logico, coerente e giusto auspicare che le autorità competenti, chiamate in causa dai due Consiglieri Paradisi e Marcantoni, ove se ne ravvisassero le motivazioni, svolgessero il proprio compito senza che ciò potesse condizionare il raccoglimento del testimone da parte di tutti quelli chiamati a farlo.