statistiche accessi

x

Gallina Ancona: nuova bandiera della tipicità

gallina ancona 3' di lettura Senigallia 13/12/2009 - La Gallina Ancona come il Verdicchio: parte dalle Marche, sua terra d’origine, il ritorno al pascolo e sulle tavole della pregiata razza avicola, destinata a diventare “bandiera delle tipicità della provincia anconetana”, ha affermato il presidente Aspea al termine della presentazione ufficiale tenutasi al Panzini di Senigallia.

Sta tornando in grande stile nella nostra terra marchigiana, che secoli fa le ha dato i natali. Ma ora deve essere promossa e lanciata nella ristorazione d’eccellenza, a partire proprio dalla sua regione di origine. Dare impulso e valorizzare la nostra Gallina Ancona, dunque, è l’indicazione uscita dal convegno-degustazione ospitato oggi dall’Istituto Panzini di Senigallia e organizzato dall’Aspea, l’Azienda Speciale Pesca e Agricoltura della Camera di Commercio di Ancona. È questo il via del secondo passo del progetto Gallina Ancona, dopo lo studio effettuato dall’Università di Perugia grazie ai finanziamenti della Regione Marche e alla collaborazione della Cia Marche. “I risultati della ricerca scientifica fanno ben sperare per un utilizzo più ampio di questa pregiata razza avicola – ha affermato con convinzione Alessandro Alessandrini, Presidente Aspea – soprattutto nelle realtà agrituristiche.



La Gallina Ancona potrebbe certamente diventare, così come è accaduto per il Verdicchio, ad esempio, una bandiera dei prodotti tipici e di qualità della provincia di Ancona”. E questa sarà la strada di impulso alla ricerca e alla promozione di tutte le attività che ruotano intorno alla razza avicola Ancona così come a tante realtà eccellenti dell’agricoltura e della pesca della provincia anconetana. Tutto per una razza, quella storica della Gallina Ancona, dalle invidiabili peculiarità: “ben si adatta all’allevamento di tipo estensivo o biologico per le sue caratteristiche di rusticità e capacità di sfruttare il pascolo che ha a disposizione e trasferire nelle uova e nella carne i principi bioattivi presenti nel pascolo stesso”. Queste le caratteristiche salienti, nelle parole del Prof. Alessandro Dal Bosco, dell’Università di Perugia, che ha ribadito come “solo attraverso l’attività di ricerca, volta al miglioramento e alla precisa definizione delle caratteristiche peculiari dei prodotti di questa razza, sarà possibile una reale valorizzazione nell’ottica delle tipicità”.



E nel corso del convegno, nel quale sono intervenuti anche Maria Chiara Burattini, esperta nell’allevamento della Gallina Ancona, e Nevio Lavagnoli, presidente Cia Marche, sono emersi i prossimi step del progetto: “la costituzione dell’Associazione per la tutela e la valorizzazione della Gallina Ancona - come annunciato da Fulvio Fileni, C.B.M. Soc. Agr. – rivolta agli allevatori che vogliano avvicinarsi a questa opportunità avicola ma anche ai consumatori, per garantire che a loro arrivino i prodotti che conoscono essere di qualità e non qualcosa di taroccato”. Già per la prossima primavera, infatti, Fileni ha annunciato un nuovo incontro aperto ad allevatori, agriturismi e semplici interessati a “valorizzare la propria attività con i prodotti del nostro territorio”. A conclusione della presentazione, un conviviale in cui ogni pietanza – dal brodo al lesso, dalla polenta all’orzetto, dall’insalata ai dolci – è stata preparata sapientemente dai giovani cuochi del Panzini con carne e uova della Gallina Ancona, “di ottima qualità”, a sentire il parere dello chef.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-12-2009 alle 18:23 sul giornale del 14 dicembre 2009 - 6160 letture

In questo articolo si parla di attualità, senigallia, cia marche, gallina ancona





logoEV
logoEV
logoEV