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Archeologia dei sentimenti: il catalogo di Enzo Carli presentato a Parigi

2' di lettura Senigallia 09/11/2009 - “Enzo Carli coglie ciò che di solito sfugge ai nostri sguardi distratti, costantemente rivolti verso l’utile e non verso la realtà dell’essere”, è quanto scrive Jean Claude Lemagny, direttore emerito della Biblioteca Nazionale di Francia, facendo un’analisi puntuale e ricercata sullo stile fotografico del nostro conterraneo.

Lo stesso direttore durante la conferenza, organizzata dal Rotary Club International per la presentazione del catalogo “Archeologia dei sentimenti”, ha dichiarato: “Carli trasfigura la realtà, una realtà che si incontra tra ombra e luce …”.

Durante la serata la serie di fotografie proiettate su un maxi schermo, accompagnate da musiche originali composte dallo stesso Carli nel 1972, hanno fatto conoscere al pubblico francese venuto per l’occasione la delicatezza delle sensazioni e dei sentimenti che il fotografo senigalliese ha raccolto in una serie di scatti, oggetto di un catalogo e di una mostra personale a lui dedicata dalla prestigiosa galleria veneziana IKONA GALLERY, fondata e diretta da Ziva Kraus sin dal 1979. Il Golf Club di Feucherolles, una località non lontano da Parigi, immersa nel verde, era la cornice ideale per parlare di fotografie pure, che raccontano frammenti di vita, di natura, di storia e di sensazioni a fior di pelle.

I francesi sono rimasti affascinati dalla poeticità del linguaggio fotografico carliano, un’armonia di luci e ombre che fa affiorare i ricordi nascosti, un’ archeologia dei sentimenti appunto che dal nostro inconscio scaturiscono sotto forma di immagini, souvenir di emozioni, passioni, istanti ancorati nella memoria. Come ricordato nel catalogo, fu Mario Giacomelli, che meglio di chiunque altro ha saputo descrivere il linguaggio fotografico di Enzo Carli: “Carli opera sui processi mentali in una creatività aperta come analisi. Esperimenta situazioni limite frammentando il reale, analizzandolo, riproducendolo come progetto dell’inconscio. Fotografare per lui diventa il linguaggio della possibilità, la qualità, la chiave di lettura dell’atto creativo in un sistema concettuale. Ribalta i valori tradizionali negando all’immagine il senso accademico: Le immagini si aprono l’una dentro l’altra come dinamica del pensiero dove movimento e luce sono istantaneità e durata in uno svilupparsi di significati”.

Era il 1991 quando Giacomelli, maestro e amico di Carli, scrisse queste parole; senza dubbio negli anni la liricità degli scatti di Enzo Carli si è evoluta, tanto nella scelta meticolosa dei soggetti quanto nell’audacia tecnica, una maturazione stilistica e una presa di coscienza del linguaggio fotografico che si ritrovano nel catalogo “Archeologia dei sentimenti”, 20 suggestive fotografie in bianco e nero accompagnate dai testi critici di Jean-Claude Lemagny, Armando Ginesi e dello stesso Enzo Carli, che durante la conferenza ha affermato : “”le fotografie che ho scattato, non l’ho scelte, mi hanno scelto”…..







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-11-2009 alle 18:01 sul giornale del 10 novembre 2009 - 1383 letture

In questo articolo si parla di attualità, parigi, federica mariani, enzo carli





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