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Caritas: una riflessione sul 2 novembre

Caritas 2' di lettura Senigallia 30/10/2009 - Tutti noi ci prepariamo a commemorare il 2 novembre, giorno dedicato alla memoria e alla preghiera per i defunti. E’ giorno di nostalgia, ma anche di consolazione e di vera speranza nella vita eterna. E’ un giorno di riflessione attenta alla grande sofferenza di chi piange e soffre le lacerazioni imposte dalla morte, ma vissuto con un atteggiamento di speranza e di certezza che viene dal Cristo che ha vinto la morte.

Ci sarà la tradizionale visita alle tombe dei propri cari nei cimiteri e per qualche momento ci sentiremo ancora uniti nel ricordo a chi è stato una presenza affettiva importante nella nostra vita. Questi momenti ci spingono a riflettere sull’eternità ma anche sulla preziosità della vita terrena. Il nostro pensiero e la nostra preghiera, tuttavia, non devono essere solo per i nostri cari morti, ma per tutti i defunti, anche per quelli che non vengono ricordati da nessuno.

Quante tombe sono trascurate, lasciate in abbandono e questo è proprio il segno che alcune persone defunte, per ragioni complesse, già in vita hanno conosciuto fatica, scarsa attenzione, marginalità e che spesso hanno vissuto anche il momento della morte in stato di disagio e di abbandono, lontano da persone care.

Per questo la Caritas, che vuole rendere visibile l’amore di Dio verso ogni uomo, invita chi in questi giorni va al cimitero ad allargare il ricordo, l’affetto e la preghiera ai defunti che non sono ricordati da nessuno, agli “Ultimi della terra” ma primi nel Regno di Dio. Sono tante, infatti, le persone non ricordate da nessuno: i senza fissa dimora, gli esclusi dalle famiglie, gli emarginati, quelli che sono morti in una terra straniera, lontano dai propri affetti, le vittime della violenza o i migranti naufragati inseguendo il sogno di sfuggire alla povertà e alle persecuzioni, gli anziani abbandonati negli ospizi. Sapere che l\'uomo non è solo materia destinata a disfarsi per sempre, ma porta in sé l’eternità, cambia radicalmente la vita. Tutto si legge in una prospettiva più ampia, meno legata al piacere immediato e sicuramente più felice, in cui anche i rapporti cambiano, diventano più gratuiti nel segno della generosità senza interessi, del prendersi cura degli altri, anche dei defunti dimenticati, in cui ognuno possa sentirsi accolto e amato.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-10-2009 alle 13:37 sul giornale del 31 ottobre 2009 - 3964 letture

In questo articolo si parla di chiesa, volontariato, caritas, senigallia





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