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comunicato stampa
Cna: imprese rosa, la risposta alla crisi

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da CNA

Rosella Alessandroni
– “Welfare: quali interventi per promuovere e migliorare le politiche sociali”. Di questo si discuterà lunedì 29 giugno alle 17.30 di domani presso la Country House L’Arca di Noè di Senigallia, in occasione dell’Assemblea elettiva di Cna Impresa Donna della provincia di Ancona.

Chiamati ad intervenire, l’assessore ai servizi alla persona del Comune di Senigallia Fabrizio Volpini, il docente di sociologia dell’Università Politecnica delle Marche Ugo Ascoli, la presidente della Provincia Patrizia Casagrande, oltre alle presidenti e responsabili di Cna Impresa Donna a livello provinciale e regionale, mentre le conclusioni saranno affidate alla responsabile di Cna Impresa Donna Emilia Romagna Lalla Golfarelli. Il welfare è un tema di estrema importanza per le imprenditrici, è un supporto fondamentale per le donne che lavorano.


Uno Stato sociale che funzioni, inteso come sistema di protezione, garanzie e diritti giudicati essenziali, è infatti secondo Cna ancor più necessario per le donne, spesso elemento più debole e meno tutelato, soprattutto per quelle che lavorano, perché rivestono più ruoli contemporaneamente: il lavoro di cura svolto nell’ambito delle relazioni familiari viene dato quasi sempre per scontato ma mai adeguatamente riconosciuto e valorizzato. Tantomeno ne viene riconosciuta la funzione sociale.


“Ci rendiamo conto – anticipa Rosella Alessandroni, responsabile provinciale Cna Impresa Donna – che la differenza di genere non è ancora compresa, né viene percepita come un’occasione di arricchimento culturale. In questi anni il Comitato Impresa Donna Cna, che rappresenta l’universo femminile impegnato nel lavoro autonomo e nella piccola impresa, ha svolto un’importante attività nei confronti delle imprese e verso le istituzioni ai diversi livelli. Siamo ben consci del ruolo che l’impresa femminile ha ormai assunto nell’economia. Le imprese al femminile, infatti, non solo sono aumentate numericamente, ma si sono strutturate, avviando in molti casi processi e percorsi innovativi”.


La nostra regione è caratterizzata dalla presenza diffusa della piccola e media impresa, infatti si contano 178.550 imprese di cui 42.500 ad esclusiva conduzione femminile (circa il 24%), mentre nella Provincia di Ancona le imprese femminili sono 11.542 su un totale di 46.726 (quasi il 25%) e raddoppiano, se consideriamo anche le socie, le collaboratrici, le amministratrici. Nelle Marche Ancona è la Provincia con la più alta presenza di imprese femminili. E l’imprenditoria femminile cresce il doppio dell’imprenditoria in genere: nel 2008 il tasso di crescita è stato dello 0,6% contro lo 0,3% generale. I dati in possesso della Camera di Commercio di Ancona dimostrano che l’imprenditoria femminile continua a crescere nonostante la crisi.


“La questione femminile – prosegue Rosella Alessandroni - è il terreno su cui si giocano le opportunità di sviluppo e di modernizzazione del nostro Paese. Gli stessi economisti sostengono che solo attraverso l’impegno lavorativo delle donne, con la loro capacità di inventiva e di praticità, l’economia del nostro Paese e di tutta l’Europa potrà riprendere a svilupparsi, cosa che tutti auspichiamo”.


Il trattato di Lisbona impegna le nazioni aderenti a far sì che entro il 2010 l’occupazione femminile raggiunga il 60%. La stessa Comunità Europea vede nell’incentivazione della piccola e media impresa femminile e giovanile la risposta concreta per la realizzazione di una società più avanzata dal punto sociale, economico e culturale. La Cna della Provincia di Ancona, che ha circa 1.200 imprenditrici iscritte, ritiene che la differenza di genere è un valore che va esaltato e considerato nell’elaborazione delle politiche e nelle iniziative sindacali che dovranno essere messe in atto. Per questo, il primo dicembre 2008 è stato aperto lo Sportello Impresa Donna “SPIDO”: per affiancare le donne che vogliono avviare un’impresa e le imprenditrici che vogliono far crescere e sviluppare la propria attività.



Rosella Alessandroni