comunicato stampa
Uscito il nuovo cd degli AEDI \'Polish\'


Contenente quattro brani si può definire come un piccolo cassetto di musica descrittiva che anticipa la scia giocosa e intima delle future produzioni...fiori, bambole, case perfette, dondola su armonie e silenzi.
Biografia: Gli aedi nascono a Macerata come band indie-pop-rock. Come ogni band esordiente ha sperimentato negli anni diverse sonorità arrivando nel 2008 a pubblicare con la formula del download gratuito il primo lavoro autoprodotto \"THE ADVENTURES OF YELLOW\" contenente sette brani inediti, ben accolto dalla critica specializzata. Partecipano nello stesso anno a diversi festival e rassegne vincendo l\' \"Homeless On Stage\" a Macerata, il \"Corto Circuito Rock Festival\" di Camerino, la XII edizione di \"Fuoritempo\" a Fabriano (AN), secondo posto assoluto + premio \"Shure\" miglior voce al \"Livorno Rock\" e finale al \"Bologna Music Festival\". Nel 2009 la co-produzione con il Red House Recordings di Senigallia e la pubblicazione con Elevator Records/Jestrai dell\' EP \"POLISH\", anticipato dalla vittoria di Scorribande a Senigallia (AN), ed il secondo posto alle finali dell\' Italia Wave Marche. Accademici con forti influenze indie la band stà ora lavorando al nuovo album.
Recensioni: Alone Music.
Le mie orecchie ringraziano,così come il mio stato d’animo,perché c è in giro ancora buona musica fatta da bravi musicisti che hanno non solo talento ma anche ottime idee. Con questa piccola demo contenente solo 4 brani,gli AEDI mi hanno conquistata! Sono dovuta andare nella pagina del loro My Spaces per ascoltare altri brani,guardare i video che hanno realizzato per rendermi conto che sono ITALIANISSIMI, giovani e con tantissima passione per la musica. Bravi, nelle composizioni e nelle armonie,la voce è matura al 100%, decisamente perfetta nella sua delicatezza,a volte la mente torna a quei vocalizzi della Anneke van Giersbergen dei vecchi The Gathering. L’ EP è straordinariamente intenso, la bellissima MY PERFECT HOME eseguita per una buona parte da voce e tastiera che poi apre e termina tra chitarre rock in un cambio di ritmo e intensità. FLOWERMOONDOLLS ballad davvero toccante,Celeste ha davvero una voce..angelica, il connubio piano e voce potrebbe far pensare una Tori Amos italiana(anche per via del colore dei capelli), ma da buona fa dell’artista americana permettetemi di dire che Celeste…è sicuramente più preparata ed intensa rispetto all’ultima Tori Amos (ahimè). Non è solo la voce che cattura,come sirena, e ti porta a sognare, fondamentale è la composizione, l’ ingresso e la posizione che ogni strumento ha, non c è niente che è in disequilibrio, tutto è un crescendo e un’armonia che riesce a farti viaggiare. Io non ho altro da aggiungere se non di aspettare un intero album e magari vederli dal vivo,augurando loro di potersi far
valere in questo strano contesto musicale che vive in Italia.
Susanna Gattuso
Whipart:
Aedi – EP Polish. Emozioni colorate in cui perdersi
Processi creativi in azione raccolti in un EP - Polish - che rischia di essere la più bella scoperta del 2009.
Se esiste una perfect home, ascoltando Polish, la troverete sicuramente. Quattro canzoni forse non bastano a riempire un vuoto esistenziale, ma bastano sicuramente a porre l\'attenzione su questa giovane band formata da Celeste Carboni (voce e tastiere), Paolo Ticà (chitarra), Jones Più (basso), Claudio Innamorati (chitarra), Filippo Tacchi (batteria). Ascoltando Polish, vi innamorerete perdutamente della voce di Celeste, la ‘Tori Amos del belpaese\' che affascina con i suoi capelli rossi e ammalia con il suo canto, sirena del nord ma dal cuore internazionale che anche cantando in inglese, difatti, non perde le sue peculiarità canore, ma anzi, acquista. Polish è una tela che si tesse piano piano, come una ragnatela, ingabbiando gli ascoltatori in una mappa di sentieri discontinui e incantati, sulle cui note bisogna perdersi per non ritrovarsi. Un piacere al quale non potrete sfuggire, coadiuvati dagli strumenti e dalle atmosfere che si vanno a creare traccia dopo traccia, capaci di emozionare e renderci invisibili davanti a codesta magia di note. Melodie sussurrate e spartiti invisibili che prendono vita e forma in quel luogo lontano in cui gli Aedi sono capaci di trasportare, lungo rive pacifiche e nuvole che squarciano il cielo, su quella linea orizzontale che divide il cielo a metà, un cassetto pieno di colori con cui macchiare il mondo. Canzoni che sono pennelli con il quale disegnare un battito di cuore, un pensiero fisso, un malessere interiore, senza avere bisogno di una ragione precisa, di una foglio bianco da riempire.
Per questo, gli Aedi sono la più bella scoperta del 2009.

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