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comunicato stampa
La Angeloni sul caso affissioni Pd: non c\'è alcun reato

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da Luana Angeloni
Ex sindaco di Senigallia


luana angeloni
Il sindaco Luana Angeloni risponde in forma scritta all\'interrogazione in merito al caso delle affissioni improprie di volantini elettorali del Pd.

Come risulta anche dagli atti e dalle relazioni ufficiali conservate agli atti dell’ufficio e trasmesse ai Consiglieri richiedenti, il comportamento degli uffici comunali preposti in occasione della vicenda alla quale si riferisce l’interrogazione in oggetto è stata caratterizzata da assoluta trasparenza e tempestività nel fornire le risposte.


I fatti sono i seguenti: il giorno 5 giugno l’Ufficio Polizia Municipale riceveva una comunicazione telefonica da parte del Consigliere Comunale Roberto Paradisi che lamentava la presenza di manifesti elettorali in due bacheche informative del Partito Democratico, richiedendo l’attivazione del controllo ed annunciando l’invio di una comunicazione scritta in tal senso che perveniva poco dopo.


Allo scopo di evitare ritardi nell’eventuale accertamento di violazioni, l’ufficio decideva di far rientrare in ufficio l’agente al momento impegnato in un servizio esterno per prendere la macchina fotografica e raggiungere senza indugio i luoghi segnalati documentando la situazione. L’Agente di Polizia Municipale inviato, una volta raggiunti i luoghi indicati, non rilevava però la presenza dei manifesti segnalati come risulta dalla documentazione fotografica allegata. Un quotidiano locale ha pubblicato il 6 giugno un articolo riguardante l’esposto presentato dal Consigliere Paradisi sulla presunta violazione delle affissioni elettorali. Lo stesso giorno, come accade sempre in questi casi, l’Ufficio Stampa del Comune, sulla base della segnalazione dei servizi coinvolti, provvedeva a trasmettere alla redazione del quotidiano un articolo per spiegare come sono andate realmente le cose.


Per quanto riguarda la qualificazione giuridica della violazione della normativa in materia di affissioni elettorali, si ribadisce come non si possa parlare di reato dal momento che in caso di violazione di una delle disposizioni degli artt. 6, 8 e 9 della Legge fondamentale in materia, la n. 212/1956, la vigente normativa prevede l’applicazione al posto delle sanzioni penali di una sanzione amministrativa pecuniaria. Tutto il procedimento si è svolto quindi all’insegna della massima tempestività e certezza giuridico-amministrativa ed è piuttosto grave che attraverso l’interrogazione in oggetto si insinuino, per soli scopi di strumentalizzazione politica, dubbi sull’operato di dipendenti ed uffici comunali che lavorano invece con impegno e dedizione al servizio dei cittadini.



luana angeloni