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Al cinema Gabbiano \'Katyn\'

cinema 4' di lettura Senigallia 29/04/2009 - Il Centro Culturale “Simona Romagnoli” in collaborazione con il Cinema Teatro Gabbiano, Diesse–didattica e innovazione scolastica centro per la formazione e l’aggiornamento presenta Katyn. (Venredì 8 maggio, ore 21,15).

Il Centro Culturale “Simona Romagnoli” in collaborazione con il Cinema Teatro Gabbiano, Diesse–didattica e innovazione scolastica centro per la formazione e l’aggiornamento presenta KATYŃ


Regia: Andrzej Wajda Interpreti: Maja Ostaszewska, Artur Zmijewski, Danuta Stenka Polonia 2007 - 117’



Settembre 1939: la Polonia subisce una doppia invasione (dai nazisti a ovest, dai sovietici ad est) e lo sterminio della sua classe dirigente. Se i nazisti deportano nei campi di concentramento i professori universitari, Stalin e i suoi affidano all’Armata Rossa il compito di imprigonare militari e poliziotti (quasi tutti gli ufficiali dell’esercito, provenienti dalla società civile, ma anche oltre 200.000 soldati di leva). Oltre 15.000 ufficiali, più qualche migliaio di soldati semplici, furono uccisi uno ad uno con un colpo alla nuca nel marzo 1940, attorno alla foresta di Katyń (nell’attuale Bielorussia). Un massacro realizzato freddamente, in modo da poter controllare il Paese in futuro con facilità, che fu per decenni “scaricato” sull’altrettanto sanguinario esercito del Terzo Reich.



La verità si scoprì solo nel 1989, dopo la caduta dell’Urss e l’apertura degli archivi segreti voluta dal presidente Eltsin. Con Katyń il grande regista polacco Andrzej Wajda (autore di L’uomo di marmo, L’uomo di ferro, Danton), ha rinnovato in patria il dolore di un intero popolo narrando con stile secco e incalzante – e inserendo anche immagini di documenti d’epoca – una tragedia storica che ha segnato il suo Paese per decenni. Wajda, che nella strage perse il padre ufficiale, in un’intervista dice: “fare questo film ha voluto dire saldare un debito con mio padre e mia madre, far conoscere a tutti l’eccidio compiuto sugli uomini e la menzogna perpetrata nei confronti delle loro donne.



Mentre tutti gli altri episodi drammatici della Seconda guerra mondiale avevano trovato qualcuno che ne facesse materia di qualche racconto, su Katyn non c’era nulla. Così, realizzare una sceneggiatura è stato un lavoro lungo e difficile. Io ho continuato a leggere tutta la documentazione disponibile, soprattutto i diari delle donne che, come mia madre, avevano perso il marito nella strage. Oggi tutto quel che si vede nel film è rigorosamente basato sui documenti che io ho letto nel corso di anni di ricerche”. Il film rievoca non solo la dignità e il coraggio delle vittime, ma anche la tenacia nel cercare la verità e la speranza incrollabile delle donne che li aspettano a casa.



Così vediamo madri, mogli, figlie attendere, invano, il ritorno degli amati; come Anna, moglie di Andrzej, capitano dell’8° reggimento dell’esercito, che con la figlia Nika aspetta con sempre minor speranza di rivederlo. Dopo la fine della guerra, quando la verità inizia ad emergere – e la tesi della strage nazista si dimostra falsa – superstiti e parenti devono decidere se proclamare la verità, pagando con la vita, o preferire il doloroso silenzio, per cercare di ricostruire dalle macerie un popolo. Katyń, (un anno fa candidato all’Oscar per il miglior film straniero) è anche la testimonianza di un popolo orgoglioso delle proprie radici e saldo nella propria fede, con i militari polacchi che vanno incontro alla morte a testa alta e recitando il Padre Nostro, mentre uomini stravolti da odio e ideologia li ammazzano come bestie.



E’ l’esempio di uomini liberi, a partire dal regista Wajda, che non hanno mai rinunciato a guardare la realtà con i propri occhi rifiutando le lenti deformanti dell’ideologia. Questo significa che è ancora possibile fare del cinema che non sia di evasione, ma che aiuti a guardare più profondamente le cose, l’uomo, i suoi drammi, i suoi desideri.


da Centro Culturale "Simona Romagnoli"




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-04-2009 alle 18:15 sul giornale del 04 maggio 2009 - 1247 letture

In questo articolo si parla di cinema, spettacoli, Centro Culturale Simona Romagnoli





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