comunicato stampa
Altri volontari in Abruzzo: il loro racconto


La prima tappa è stata L’Aquila, dove i volontari sono stati destinati al COM n° 6 di Navelli, a 30 km. circa dal capoluogo abruzzese, verso Popoli. Qui hanno ricevuto in assegnamento i tre Comuni di S. Stefano, Carapelle e Castelvecchio (tutti situati in montagna, a oltre 1000 metri di altitudine), al fine di dare un’assistenza tecnico-logistica ai campi dei profughi (aiuto in cucina, montaggio tende, reperimento farmaci di primo soccorso, estintori, ecc.). Giunti sul posto, la prima cosa notata riguardava la popolazione rifugiata nelle tendopoli: si trattava soprattutto di persone anziane, alcuni disabili, pochi bambini e giovani; inoltre i Comuni erano molto piccoli, con una popolazione totale di circa 100-200 persone.
In ognuna di queste tre realtà la situazione era abbastanza grave: far vivere 5-6 persone in una tenda da mt. 6 x 6 è già abbastanza difficile, ma se queste sono anziani ultrasettantenni, talvolta ammalati, alcuni di essi infermi, con il freddo, la pioggia e l’umidità della notte la vita in tenda per queste persone è veramente al limite. Il personale senigalliese si è prodigato per garantire un minimo di assistenza: oltre a richiedere qualche ricovero al campo di Castelvecchio, ha dovuto chiedere l’intervento del 118 – Medici di famiglia – per una visita generale alla popolazione di Carapelle, che alloggiava in un capannone adibito a mensa e dormitorio. È stata anche un’avventura reperire tutti i farmaci assegnati dai medici.
La notte di lunedì 20 la pioggia, frequente nel periodo, si è trasformata in una vera tempesta con forti raffiche di vento e i volontari a S. Stefano sono dovuti intervenire verso le 2 di notte a rinforzare i tiranti e i picchetti delle tende.
Nonostante le mille difficoltà i volontari senigalliesi hanno comunque potuto confermare che il Sistema di Protezione Civile ha funzionato e sta funzionando bene.
Tutti i Comuni dell’Abruzzo colpiti dal sisma sono assistiti dai volontari della Protezione Civile, dell’ANPAS e delle Misericordie, che garantiscono un’ottima assistenza ai rifugiati, i quali sono ben forniti ogni giorno di tutti i beni necessari, forse addirittura in eccesso. Ma quello di cui veramente questa gente ha bisogno – hanno testimoniato i nostri volontari – è un continuo supporto morale, qualcuno che parli con loro, giochi con i bambini, faccia coraggio. Queste persone, colpite nei loro affetti, fuori dalle loro case, alcune delle quali purtroppo non sono agibili, sono attese da un futuro incerto. È una situazione difficile quella degli sfollati, in particolare per le persone anziane che non sanno quando e se rientreranno nelle loro case, nel loro ambiente abituale di vita quotidiana, che in un solo momento è stata completamente stravolta. Se dunque un giovane può in qualche modo superare una situazione del genere, pensando al suo futuro, per un anziano è un vero dramma.
La Protezione Civile ha predisposto per questo anche un servizio di assistenza psicologica per i rifugiati colpiti dal terremoto: sono infatti disponibili psicologi volontari che si muovono nei vari Comuni colpiti per parlare con le persone e offrire loro un aiuto per superare questa difficile situazione e abituarsi a una realtà diversa. Le prossime partenze dei Volontari di Senigallia saranno scaglionate dal Dipartimento di Protezione Civile della Regione Marche, in accordo con il Centro Operativo Comunale.

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