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Giornata Mondiale del Malato: \'Educare alla salute, educare alla vita\'

giuseppe orlandoni 2' di lettura Senigallia 12/02/2009 - Si è celebrata ieri la Giornata Mondiale del Malato, quest’anno il tema è \"Educare alla salute, educare alla vita\". Educare alla salute, educare alla vita significa educare al rispetto della dignità della persona umana con particolare attenzione, sostegno, vicinanza e accoglienza del malato. Nella Diocesi le celebrazioni si sono tenute alle 15:30 in Cattedrale.

Questo il messaggio del Vescovo di Senigallia Mons.Giuseppe Orlandoni.


\"Si tratta di un appuntamento importante che si ripete ogni anno perchè è un’occasione propizia per riflettere su questo problema che riguarda un po’ tutti. La sofferenza, la malattia, prima o poi, ognuno si trova a fare i conti con questa realtà. E’ importante, dunque riflettere, rientrare un po’ in se stessi per cercare di rispondere a degli interrogativi che sono sempre presenti nel cuore dell’uomo. \"Educare alla salute, educare alla vita\" Con questo tema si vuol dire che la salute e la vita vanno insieme. Bisogna riconoscere e apprezzare il valore grandissimo della salute e bisogna mettere in atto tutti gli sforzi perchè si possa assicurare questo bene così bello, così importante.


La salute va sempre legata alla vita. Se la salute ad un certo punto venisse meno, se la salute presentasse delle incrinature, delle ferite non può essere giustificato il ricorso alla morte. Perchè la vita è un bene inviolabile e la vita va accettata anche quando si manifesta con alcune fragilità; la vita va accettata, va promossa, va tutelata anche quando presenta delle ferite, anche quando presenta tutta la sua debolezza. La fragilità non è semplicemente individuale ma è anche sociale, l’uomo di oggi ha così bisogno di tante cose: ha bisogno di lavoro,di un’abitazione, di istruzione, di educazione. Ha bisogno di tutto questo ma, soprattutto, l’uomo di oggi ha bisogno di valori. Di trovare, di incontrare, di percepire quelli che sono i veri valori. E, più in particolare, io credo che l’uomo di oggi abbia bisogno di coltivare o di tendere verso una cultura della vita. Per noi comunicare il Vangelo significa aiutare chi sta male, chi soffre, nello spirito con la preghiera.


E\' fondamentale, per chi è malato, ricevere tutte quelle cure che sono necessarie e possibili, in campo scientifico non bisogna mai fermarsi negli studi, la ricerca deve andare avanti. Un pensiero va ad Eluana Englaro. Sono profondamente amareggiato perchè abbiamo assistito alla vittoria della morte sulla vita. E\' una sconfitta per l\'umanità intera. In questo momento la cosa migliore da fare consiste nel raccogliersi in preghiera, così che Dio riesca finalmente a concederle una pace serena. L\'augurio è che, in un prossimo futuro, nel nostro paese non si verifichino più simili casi.\"






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-02-2009 alle 13:04 sul giornale del 12 febbraio 2009 - 4424 letture

In questo articolo si parla di chiesa, attualità, senigallia, diocesi di Senigallia, giuseppeo orlandoni





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