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Gualtiero Morpurgo e il suo Violino Rifugiato

gualtiero morpurgo 2' di lettura Senigallia 05/02/2009 - Giovedì 5 febbraio alle ore 17,00 nell’Auditorium San Rocco di Senigallia si terrà la presentazione del libro “Il violino rifugiato” di Gualtiero Morpurgo (ed. Mursia).

Il libro sarà presentato dal professor Ugo Ascoli dell’Università Politecnica delle Marche. Il programma del Giorno della Memoria è promosso dal Comune di Senigallia e dalla Comunità Ebraica di Ancona in collaborazione con la Diocesi di Senigallia. Gualtiero Morpurgo, ingegnere ebreo, dopo le leggi razziali ha dovuto lasciare il lavoro. Nel settembre del 1943 ha 30 anni.


Fugge dai rastrellamenti tedeschi e repubblichini. Va in montagna e da lì riesce a raggiungere la Svizzera. Nel suo bagaglio ci sono paura, angoscia, ricordi e un violino. Viene accolto nei campi di lavoro per rifugiati civili dove, grazie alla musica, riesce a tessere una sottile trama di speranza. Diventa musicista, tiene concerti nei cantoni svizzeri ed entra in contatto con celebri personaggi, come Wally Toscanini, Nikita Magaloff, Paul Klecki. L\'autore è stato il primo a raccontare, il 6 giugno 1945 dalle pagine dell\'Unità, il ritorno in Italia dei primi deportati ad Auschwitz. Da poco rientrato dalla Svizzera, ogni mattina andava alla Stazione di Tarvisio, al confine, con un cartello in mano con scritto il nome della madre deportata ad Auschwitz.. Quel primo articolo sull\'Unità nacque proprio da quei giorni passati a cercare notizie della madre, deportata Le avrebbe avute parecchio dopo: camera a gas, il giorno stesso dell\'arrivo al campo.


Gualtiero Morpurgo è nato ad Ancona nel 1913. Laureato in Ingegneria a Torino, ha sempre cercato di perfezionare le sue qualità di violinista. Ha lavorato nei Cantieri Navali di Genova, ma la sua carriera venne interrotta dalle leggi razziali. Nel periodo 1943-’45 si è rifugiato in Svizzera. Ritornato in Italia, ha collaborato alle operazioni clandestine per l’emigrazione dei superstiti dei campi di sterminio verso la Palestina, ancora sotto mandato britannico. Per questa sua opera, nel 1992 Rabin lo insignì della Medaglia di Gerusalemme. Per molti anni ha collaborato in Sud America con una società elettronica italiana.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-02-2009 alle 01:01 sul giornale del 05 febbraio 2009 - 3557 letture

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