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comunicato stampa
Confartigianato: le banche sostengano le aziende

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da Confartigianato Senigallia

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Nel senigalliese sono stati registrati sei fallimenti, ma nonostante il momento difficile le aziende continuano ad aprire.

Confartigianato punta il dito contro i nemici della competitività che fanno morire il 40% delle imprese entro i primi tre anni di vita. I senigalliesi hanno ancora voglia di rischiare, tanto che nonostante tutto le imprese continuano a nascere. L\'artigianato e le piccole e medie imprese rappresentano il 97% del tessuto imprenditoriale locale e assorbono oltre il 50% degli occupati.




Non godono di trattamenti privilegiati, sottolinea il presidente della Confartigianato di Senigallia Marco Bazzucchi, ogni giorno si confrontano con le difficoltà del mercato contando soltanto sulle proprie forze, senza utilizzare alcun paracadute. Confermiamo, sottolinea Confartigianato, l\'impegno a fare la nostra parte per lo sviluppo. Ma pretendiamo di essere ascoltati e rispettati in ragione della nostra rappresentatività e del contributo che offriamo all\'economia e alla società. Chiediamo alle Istituzioni di essere al nostro fianco nell\'impegno per \'rimettere in moto\' il Paese ed al sistema bancario di dedicare una attenzione particolare alle piccole imprese. L’aumento di fallimenti è un segnale preoccupante per il nostro sistema produttivo. A mettere in difficoltà le imprese del settore fino a far temere in prospettiva un vero e proprio allarme insolvenze, sottolinea la Confartigianato, è una fase congiunturale difficile che si protrae ormai da troppo tempo.




Soprattutto in certi settori manifatturieri, tra i quali si registra la percentuale più elevata di fallimenti e procedure concorsuali, le aziende sono messe in un angolo dalla concorrenza dei paesi a basso costo di manodopera. Inoltre tra i clienti si allungano i tempi di pagamento ed aumentano i casi di insolvenza: strette in questa morsa le aziende falliscono: a Senigallia da gennaio a settembre 2008 i fallimenti sono stati 4, uno a Barbara e uno a Castelleone di Suasa. L’aumento del valore dei protesti nel medio periodo è indice di una tensione latente nel tessuto economico locale che ora inizia a emergere. Ci si indebita di più rispetto al passato. Niente catastrofismi, ma un’allerta per una difficoltà generalizzata che sta colpendo le imprese locali. Soprattutto quelle di piccole dimensioni. Infatti i protesti sono riferibili a indebitamenti di breve periodo da parte di aziende, specie di servizio e commerciali. Il fenomeno dei fallimenti rappresenta uno fra i più significativi indicatori economici congiunturali.




Occorre dunque trovare soluzioni certe per ridare fiducia agli imprenditori. Non è la dimensione che conta, quanto l’organizzazione dell’impresa, la sua capacità di cogliere le opportunità di mercato e di avvalersi delle informazioni. E non sempre queste capacità sono piccole quando l’impresa è piccola: come indica il fatto che tante imprese artigiane dimostrano di sapere come muoversi sui mercati locali o globali che siano, di sapere come attingere alle tecnologie e alle informazioni. La Confartigianato ha attivato diverse reti di impresa per i principali settori che permettono di arrivare ad altri mercati di andare all’estero. Sono necessarie reti di diffusione delle conoscenze, sistemi di integrazione tra imprese, centri di ricerca,università, servizi avanzati per sostenere la produzione e l’accompagnamento al mercato.




Il gruppo dirigente della Confartigianato di Senigallia, è determinato nel definire una strategia sindacale efficace per sostenere concretamente le categorie creando condizioni e servizi di supporto alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti delle imprese, coinvolgendo i territori. La Confartigianato inoltre lancia un appello alle Banche del territorio affinché continuino ad accompagnare lo sviluppo delle imprese finanziando i progetti.



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